Cina. Veronica e Alessandro: “Non ci siamo fermati alla scheda di Maia. Nonostante la sua ipoacusia dice già 60 parole. La prima? Ovviamente mamma !! ”

ai 13La prima parola che Maia Dong Yu ha pronunciato è stata ‘mamma’. Niente di strano, apparentemente, ma per una bambina di 3 anni con un lieve ritardo al linguaggio, causato da una ipoacusia, quella parola piena di amore ha aperto la strada a un nuovo viaggio per la famiglia Agostini di Cesenatico.

Veronica e Alessandro, felicissimi genitori di Amici dei Bambini, ci raccontano la loro avventura nel mondo dell’adozione, iniziata il giorno in cui lessero sul sito di Ai.Bi. la storia di Maia Dong Yu, la bimba di quasi 5 anni, che nei loro cuori era già diventata loro figlia.

Ci avevano detto che Maia presentava un caso particolare di ipoacusia, responsabile del suo ritardo di linguaggio – raccontano Veronica e Alessandro –: In realtà in Italia abbiamo verificato che la bambina riporta solo una lieve ipoacusia e un ritardo motorio su cui all’inizio non ci eravamo soffermati, essendo caratteristica comune a molti bambini cresciuti in istituto. Ogni giorno che passa nostra figlia fa progressi.”

La piccola Dong Yu – nome che in cinese significa “bellezza, splendore dell’inverno” – con la sua vivacità e le sue risorse inesauribili si fa capire in qualsiasi modo, anche senza parlare in modo compiuto.

Grazie agli esercizi di logopedia, fisioterapia e psicomotricità Maia sta recuperando molto – continua a raccontare la sua mamma –  e oggi è in grado di dire circa 60 parole e chissà domani, ogni giorno c’è una scoperta nuova”.

Durante il loro primo incontro la piccola versò tante lacrime, che furono placate solo a tavola davanti a un bel piatto di spaghetti cinesi e uovo sodo.

E’ proprio a tavola che abbiamo familiarizzato – racconta il papà – : Maia ha sempre amato mangiare e anche oggi bacia le mani della mamma se le prepara gli spaghetti! Quando l’abbiamo vista arrivare a Xi’An era una specie di pallina, imbottita nei vestiti. Ha pianto molto ed eravamo pronti a queste reazioni ma davvero abbiamo dovuto lottare, anche solo per tenerla ferma per le foto di rito!”.

Non sono mancate le tensioni e le paure, “ma sono svanite sin dal primo giorno mentre mangiavano tutti insieme”.

Oggi la piccola Agostini frequenta la scuola materna dove ha avuto un inserimento graduale con i bambini un po’ più piccoli di lei: “E’ come se andasse su un doppio binario – dicono Veronica e Alessandro – : pur essendo in grado di relazionarsi con tutti, per certe competenze è al pari dei compagni appena entrati alla materna, e dal punto di vista cognitivo è pari ai bambini della sua età. Temevamo fosse emarginata o che ci fossero problemi, invece ha messo in atto tutte le strategie possibili ed è felicissima della scuola, dei compagni, delle maestre, di tutto!”.

Maia è sempre ottimista, ha lottato fin dai primi mesi di vita a Xi’An e da allora, con l’amore della famiglia e la sua risata contagiosa, ha continuato a crescere, sotto tutti gli aspetti.

Se ci guardiamo indietro e dovessimo dare un consiglio alle famiglie che adotteranno – dice Veronica – oggi potremmo dire di non concentrarsi troppo su quanto è scritto nella scheda dei bambini. Pur essendo informazioni abbastanza precise e circostanziate, è vero però che ogni caso è a sé e va valutato giorno per giorno. All’inizio è quasi normale attaccarsi molto a quelle uniche informazioni, poi, dopo l’incontro, tutto è diverso perché quel bambino davanti a te è tuo figlio”.