Civitanova. Finalmente a casa la famiglia Corsalini: erano bloccati da 7 mesi a Santo Domingo

famiglia-bloccata11Finalmente a casa. Dopo mesi di attesa, dallo scorso novembre, la famiglia Corsalini al completo è rientrata da Santo Domingo. E’ finito l’incubo per Robert Corsalini, sua moglie Maria Luisa Capomasi e i loro due bimbi adottati a Santo Domingo. Sulla loro vicenda si può mettere dunque la parola fine. Questioni burocratiche legate alla chiusura del consolato italiano sull’isola caraibica avevano costretto la coppia a rimanere nella Repubblica Domenicana per sette mesi: non riuscivano ad ottenere il visto sui passaporti per portare due fratellini adottati in Italia.

L’intera famiglia ha preso un volo sabato per Roma per tornare a Civitanova.  Il prossimo 22 giugno sarebbero stati otto mesi di permanenza a Santo Domingo. Sfiniti ma contenti sono arrivati domenica a casa, accolti con abbracci nella loro Civitanova.

“Eravamo lì per costruire la nostra famiglia – raccontano – e la burocrazia è stata logorante. Ora vogliamo buttarci tutto alle spalle. I bambini adottati sono affettuosi e calorosissimi. Ci lasciamo dietro tanta rabbia ma è tutto passato, almeno per noi. A Santo Domingo ci sono altre 5 coppie che attendono come noi. Spero che per loro il percorso sia più breve”.

Prima di lasciare Santo Domingo sono stati trattenuti tre ore in aeroporto, al controllo immigrazione, rischiando di perdere l’aero. «Spero che sull’isola aprano una agenzia – dice Capomasi – che supplisca alla chiusura del consolato italiano che è causa di molti problemi perché tutto ora è in carico all’ambasciata a Panama che si è trovata 50mila italiani da gestire». Appena arrivati a Civitanova i bambini hanno voluto vedere le loro camerette.

Sulla vicenda lo scorso 4 giugno era intervenuta sul proprio sito istituzionale il Naaa, l’ente autorizzato che ne ha curato la pratica. In una nota la presidente del NAAA, Maria Teresa Maccanti affermava: “E’ dal 16 novembre 2000, ovvero dall’entrata in vigore della legge di ratifica della Convenzione dell’Aja (legge 476/98) che tutte le competenze per le adozioni internazionali sono demandate alla Cai, che controlla tutta la documentazione dell’adozione già prima della partenza per l’estero e poi, alla conclusione dell’iter, emette l’autorizzazione all’ingresso e alla residenza in Italia del minore (o dei minori) adottato”.

E ricordando la natura collegiale della Cai, che tra i suoi membri annovera anche delegati del Ministero degli Esteri, la Maccanti dichiara: “Non si capisce come, a distanza di quindici anni riaffiorino le stesse difficoltà che abbiamo conosciuto all’inizio dell’applicazione della legge 476/98, quando i consolati pretendevano di mantenere il controllo delle procedure adottive. L’ambasciata nella Repubblica Dominicana è stata chiusa a dicembre 2014 e, nonostante le varie comunicazioni agli organi preposti e all’ambasciata di Panama, ora competente in materia, dopo due settimane dall’emissione dell’autorizzazione all’ingresso, la famiglia Corsalini si trova ancora sull’isola, senza certezze sulla data di rientro”.

Fonte: http://www.lindiscreto.it/