Come rispondere al Sindaco con il lutto al braccio per l’arrivo di sei profughi?

misna4Mentre 200 esseri umani potrebbero essere stati inghiottiti dal mare al largo della Libia e mentre lo Stato Italiano da una parte e le associazioni di volontariato dall’altro cercano a fatica di soccorrere quante più persone possibile tra quelle che tentano i viaggi della disperazione, c’è qualcuno che non trova di meglio da fare che inscenare siparietti mediatici per protestare contro l’arrivo di uno sparuto gruppo di migranti.

L’ideatore della colorita iniziativa è Daniele Baglione, sindaco leghista di Gattinara, comune del Vercellese. Appreso della presenza nel suo territorio di 6 (sei!!!) profughi provenienti dal Gambia, il primo cittadino ha messo in atto una protesta alquanto singolare: ha indossato la fascia da lutto al braccio, imitato dal vicesindaco e da alcuni assessori. E non si è fermato qui: ha listato a lutto anche le bandiere del palazzo del Municipio.

Il motivo? “L’ho fatto non nei confronti degli immigrati – ha spiegato Baglione –, ma di un sistema che non tutela i propri cittadini e fornisce garanzie illusorie a chi giunge in Italia”. Non contento, il sindaco ha promosso una raccolta di firme, a cui ha aderito un migliaio di cittadini, affinché non si utilizzi il presidio ospedaliero per l’accoglienza dei migranti, “ma si scelgano luoghi più adatti per accogliere queste persone”, ha detto il primo cittadino di Gattinara. Che ha lanciato anche un’altra idea decisamente “curiosa”: “I cittadini che vengono in municipio a chiederci aiuto economico o un lavoro – ha annunciato – potranno compilare un modulo per chiedere allo Stato di essere considerati rifugiati politici in Italia”.

I sei migranti giunti a Gattinara sono stati inizialmente sistemati nel presidio sanitario della cittadina e poi trasferiti in alcune case di riposo della provincia di Vercelli.

“Sconcertante” è l’aggettivo con cui l’assessore regionale all’immigrazione Monica Cerutti ha definito l’iniziativa di Baglione. “è intollerabile che qualcuno cerchi la ribalta mediatica sulle spalle dei profughi – ha denunciato Cerutti –. Il sindaco di Gattinara non sta servendo lo Stato e neppure i suoi cittadini, fomentando una pericolosa guerra tra poveri. Sappiamo anche noi che il sistema di accoglienza dei profughi deve essere migliorato e stiamo cercando di farlo nonostante le difficoltà oggettive”.

Difficoltà di cui anche Amici dei Bambini è pienamente cosciente e ha più volte parlato. Per questo ritiene che la replica più efficace a una provocazione come quella del sindaco di Gattinara sia l’accoglienza giusta. Per tutti i migranti e in particolare per quelli più indifesi: i minori stranieri non accompagnati che approdano sulle nostre coste in cerca prima di tutto di affetto.

Per garantire loro un’accoglienza giusta, Ai.Bi. ha attivato da quasi un anno il progetto Bambini in Alto Mare. A cui ognuno può dare un contributo, anche con un semplice Sostegno a Distanza: un piccolo impegno per un grande risultato, garantire ai Misna un’accoglienza a misura di bambino in una delle “Case Mosè” di Ai.Bi. 

 

Fonte: la Repubblica