Conferenza infanzia: i bambini devono fare i bambini

famigliaIl primo e fondamentale diritto di ogni bambino è quello di essere tutelato da una famiglia. Un diritto sancito dalle stesse Convenzioni e trattati europei che riconoscono nella famiglia il più importante luogo di cura e tutela per ogni minore.

Eppure sembra che questo fondamentale riconoscimento sia passato in secondo piano, in quanto è il diritto alla partecipazione a fare da protagonista nel documento presentato da diverse associazioni tra cui compaiono CNCA, Arciragazzi e Save the children in occasione della Conferenza nazionale dell’infanzia che si tiene in questi giorni a Napoli.

Il diritto alla partecipazione è definito nel documento come l’elemento di novità introdotto dalla Convenzione dei diritti del fanciullo di New York del 1989, un diritto che permette di rendere i bambini e gli adolescenti “soggetti” e non più “oggetti” di diritto. L’articolo 12 della Convenzione di New York, infatti, evidenzia che il minore ha il diritto di partecipare attivamente all’assunzione di decisioni che lo riguardano, nonché di influenzare le disposizioni prese nei suoi confronti. Da qui il fiorire di iniziative, sostenute dalle stesse associazioni di tutela dell’infanzia, per eleggere il sindaco dei bambini, il Consiglio comunale dei bambini, il Parlamento dei bambini.

Il diritto alla partecipazione e all’ascolto del minore è di certo importante, ma se non si garantisce innanzitutto il diritto alla famiglia si rischia di perdere di vista un obiettivo fondamentale: il bambino deve fare il bambino, dargli responsabilità come se fosse un adulto rischia solo di disorientarlo e metterlo in difficoltà” – ha dichiarato Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. – “Al bambino deve essere garantito il diritto al gioco, all’educazione, allo svago. E’ corretto che le sue opinioni siano ascoltate e dovutamente prese in considerazione, come stabilisce la stessa Convenzione di New York, tuttavia si deve considerare che un bambino può essere tale solo se può contare sull’affetto di una famiglia. Questo non dobbiamo dimenticarlo mai.” ha concluso Griffini.