Congo. “L’importante è la salute”. Facile a dirsi… Ma perché sia vero serve l’impegno di tutti

Uno degli obiettivi del progetto coordinato da Ai.Bi. in Repubblica Democratica del Congo “Dal nostro cuore a quello dell’Africa”, finanziato dalla CAI, è garantire la presenza del medico e l’accesso alle cure per tutti i minori degli orfanotrofi Fed e Sodas

“L’importante è la salute”. Quante volte si ripete questa affermazione? A volte, ormai, la si usa come una frase fatta, altre volte con più consapevolezza. Ma se avessimo tutti anche solo una superficiale conoscenza di quanto accade e di come si vive negli orfanotrofi della Repubblica Democratica del Congo, in cui Ai.Bi. da anni opera, senza dubbio avremmo la consapevolezza non solo di quanto quella frase sia vera, ma anche di come sia difficile, in certi contesti, renderla concreta.

Il diritto alla salute: obiettivo del progetto di Ai.Bi. in Congo

Non per caso, all’interno del progetto “Dal nostro cuore a quello dell’Africa”, finanziato dalla CAI e di cui Ai.Bi. è l’ente coordinatore per le attività in Repubblica Democratica del Congo, uno degli obiettivi è garantire la presenza di un medico che possa svolgere visite regolari, dare consigli e orientare i responsabili degli istituti FED e SODAS nella cura dei minori ospitati.
Il medico è presente, in particolare, per garantire la prevenzione, svolgere regolari screening, sorvegliare le condizioni nutrizionali ed eventuali parassitosi con particolare attenzione. Quando necessario, per i casi più gravi, è presente per le visite in ospedale.
Avere un punto di riferimento del genere è fondamentale, perché, per fortuna, capitano periodi in cui tutto va bene è servono solo interventi di routine, ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo.
Come successo qualche settimana fa, quanto Fatuma ha lamentato un continuo mal di testa unito a lacrimazione permanente e forte sensibilità alla luce. Il medico l’ha visitata e ha prescritto l’acquisto di occhiali correttivi e la somministrazione di un collirio per qualche giorno.
Nel contempo, Grady, ha cominciato a non sentirsi bene. Grazie a dei test rapidi, il dottore ha diagnosticato la malaria, un’nfezione del tratto urinario e la toxoplasmosi. Immediatamente è scattata l’ospedalizzazione, che ha permetto a Grady di guarire bene e venire dimessa dopo pochi giorni.

Tutti possono contribuire a garantire il diritto alla salute ai minori del Congo

Questi sono solo due piccoli esempi che spiegano quanto la presenza del medico sia fondamentale e quanto siano importanti le attività dei progetti come quello portato avanti da Ai.Bi., che permette di garantire quel diritto alla salute al quale, altrimenti, orfanotrofi come Fed e Sodas non sarebbero in grado di provvedere autonomamente per mancanza di competenze mediche e di fondi necessari a svolgere le cure.
Chiunque può dare il suo contributo affinché il diritto alla salute sia garantito ai minori della Repubblica Democratica del Congo, sia attraverso una donazione a donazione una tantum, sia scegliendo di di aderire al progetto “Adotta a Distanza i minori di un orfanotrofio in Congo”, a partire da 0,83 centesimi al giorno.