Congo: il sorriso dell’adozione

I volontari espatriati lavorano ogni giorno per dare un futuro in famiglia ai bambini ospitati dagli Istituti. Al pari di tutti i volontari espatriati. Il loro è il lavoro della cicogna, che intesse relazioni importanti per riuscire a far diventare figli adottivi gli orfani e i bambini abbandonati della città. Proponiamo una pagina scritta dal volontario in Congo e nostro corrispondente Mauro, sulla storia di Joseph (copriamo l’identità del bambino usando un nome di fantasia), un piccolo congolese di 2 anni che non sorrideva più. Finché…

«Questa settimana voglio raccontarvi una storia molto bella», scrive Mauro. «Si tratta della storia di un piccolo bebè che ho conosciuto al mio arrivo in Congo un anno fa. È stato abbandonato. La sua situazione era molto precaria, la sua salute era debole e continuava a perdere peso a causa di problemi di malnutrizione».

Come tutti i bambini senza famiglia, il piccolo Joseph somatizzava gli effetti della grave ferita della separazione da due genitori veri. Alle preoccupanti condizioni di salute poi Joseph univa un’espressione taciturna, insolita per i bambini della sua età.

Quanto avrebbe aspettato ancora il piccolo in questa situazione, se non fosse entrata nella sua vita una coppia decisa ad adottarlo? Infatti la coppia L. (anche stavolta è l’iniziale di un cognome di fantasia), proveniente dall’Italia, lo ha portato a casa con sé la settimana scorsa. Mauro continua: «Grazie all’aiuto dei suoi amorevoli genitori adottivi, pian piano siamo riusciti ad aiutare questo piccolo e a ridargli la forza e la volontà di vivere. In un anno non l’ho mai visto ridere, neanche un mezzo sorriso, era sempre serio e attaccato alla sua tata. Questa settimana la sua nuova famiglia si trova qui in Congo. Vi posso dire che non riconosco più il bimbo. In pochi giorni e’ cambiato completamente. Ha subito preso peso e finalmente ha iniziato a sorridere. Perché ho voluto raccontarvi questa storia? Semplicemente perché da essa possiamo imparare che anche nelle situazioni più difficili la speranza e l’amore della propria famiglia sono la più grande forza che ci sia. Il Congo non smette mai di stupirmi».

La coppia L., assieme ad altre famiglie adottive in soggiorni in Congo per portare a casa i loro figli adottivi, costretta a vivere chiusa in albergo per ragioni di sicurezza ha deciso di festeggiare il carnevale con Joseph e gli altri bambini appena adottati e ai loro figli biologici. Ci hanno permesso di pubblicare una foto della festa (a sinistra, nell’immagine) che hanno organizzato in stanza, tutti insieme per dire: è bello essere famiglia!