Convegno Internazionale Ai.Bi.: Federico Zullo (Ass. Agevolando) “Partire da sé per arrivare all’altro”

“Nel nostro Paese, l’uscita da un percorso in una comunità residenziale per minori molto spesso rappresenta la conclusione di un’esperienza assistenziale che presuppone l’aver subito l’allontanamento dalla propria famiglia d’origine, l’essere stati costretti a vivere parte della propria infanzia e della propria adolescenza con persone non familiari, senza possibilità di decidere da soli le cose importanti”. Sono queste le parole di Federico Zullo, Presidente dell’Associazione Agevolando, per introdurre la relazione che terrà oggi 1 agosto al Convegno Internazionale di Ai.Bi. “2036: C’era una volta l’abbandono…”.

In un tale scenario, il pur necessario bisogno di trascorrere parte della propria vita e della propria adolescenza “fuori famiglia”, corrisponde alla percezione di crescere “sottostando” alle scelte di qualcun altro. Si insinua nella persona in evoluzione, l’idea che la propria soggettività manchi di una propria capacità decisionale sufficiente per poter fare delle scelte autonome corrispondenti ai propri desideri e ai propri bisogni.

Tale assenza di “potere” da parte del minore, rappresenta un caso estremo ai nostri giorni e rimanda alla condizione culturale tipica degli istituti anche se in alcuni contesti, le scelte relazionali ed organizzative hanno seguito i cambiamenti culturali degli ultimi decenni.

In Italia, si è gradualmente configurata una cultura operativa ed organizzativa che presuppone una dimensione collaborativa e multidisciplinare degli interventi, caratterizzata da scelte condivise tra servizi del pubblico e del privato, nell’ottica di una messa in campo di scelte professionali personalizzate per ogni “utente”. Parallelamente, ai minori “fuori famiglia”, è stata riconosciuta la dignità di persone meritevoli di cure e attenzioni appropriate ai loro bisogni con la consapevolezza che, alle esperienze di trascuratezza, maltrattamento e/o abuso, occorra rispondere con azioni mirate non solo a proteggere ma anche a porre rimedio.

Attualmente si va consolidando una coscienza culturale che mette le persone in grado di partecipare attivamente alle scelte per sé, in una prospettiva di inclusione culturale, tema dominante dell’Associazione Agevolando, nata anche dall’esperienza di ex ospiti di contesti residenziali extra-familiari che hanno condiviso un’idea comune: terminare il percorso in una comunità residenziale e/o in affidamento familiare ed affacciarsi alla vita autonoma senza l’aiuto di qualcuno o di qualcosa che possa accompagnare questo “passaggio” significativo, può rappresentare un forte rischio per il benessere e l’emancipazione personale.

Pertanto è necessario, creare dei presupposti affinché ciò non avvenga come, offrire un supporto ai giovani adulti che escono dal percorso residenziale, condividere le esperienze personali e sostenersi attraverso l’auto mutuo aiuto e la partecipazione collettiva e creare una rete di soggetti ed enti tra i portatori di interesse.