Convoglio delle Nazioni Unite, un po’ di ossigeno per i siriani

camion siria200I primi otto camion di un convoglio umanitario delle Nazioni Unite hanno varcato il confine tra Siria e Turchia il 20 marzo, attraversando il punto di confine NusaybinQamishli. Subito è iniziato lo scarico dei rifornimenti umanitari presso i magazzini delle Nazioni Unite a Qamishli, in osservanza delle disposizioni di sicurezza delle Nazioni Unite (Risoluzione del Consiglio numero 2.139).

Quattro agenzie delle Nazioni Unite stanno partecipando al convoglio congiunto, sostenuto dall’Ufficio per il Coordinamento degli affari umanitari: il World Food Programme (WFP), UNHCR, UNICEF, Organizzazione Mondiale della Sanità e International Organization for Migration (IOM).

Il convoglio ha consegnato viveri, coperte,  materassi , kit familiari, kit per l’igiene, medicine e forniture mediche. Si tratta di un esempio tangibile dell’impatto della risoluzione del Consiglio di Sicurezza numero 2.139, per i milioni di civili siriani le cui vite, case e comunità sono state distrutte da un conflitto duro e perdurante.

Nigel Fisher, coordinatore umanitario regionale, parlando a nome delle agenzie umanitarie, ha espresso il suo apprezzamento per i permessi concessi da Turchia e Siria, che hanno consentito il passaggio del convoglio: “L’opportunità di avviare l’invio di un convoglio di 79 camion attraverso il confine Nusaybin/Qamishli è un segno di progresso. Siamo incoraggiati da questo sviluppo, che, pur restando un piccolo passo, ci fa sperare che altri valichi di frontiera saranno aperti per permetterci di fornire assistenza umanitaria agli innumerevoli siriani che hanno disperato bisogno di un sostegno per la loro stessa sopravvivenza”.

Sta provvidenzialmente emergendo la consapevolezza circa l’imperatività di ampliare l’assistenza umanitaria fornita ai civili siriani in difficoltà, considerando che in quasi la metà dei casi si tratta di bambini, traumatizzati dalla perdita e la distruzione del tessuto delle loro vite. Si spera che altri valichi di frontiera vengano aperti, in modo che le agenzie delle Nazioni Unite con i loro partner possano raggiungere i siriani per far fronte alle loro necessità primarie.

In questo contesto ogni giorno sempre più bambini siriani soffrono e muoiono inutilmente. Finora oltre 3 milioni di bambini sono sfollati assieme a quel che resta della loro famiglia, o da soli e più di 11.400 bambini hanno perso la vita. Amici dei Bambini, nell’ambito del progetto Bambini in Alto Mare, è presente in Siria nella provincia di Idlib in decine di villaggi, tra cui Binnish, Taftanaz, e Sarmin, e nel campo profughi di Bab Al’hawa con i seguenti interventi: sostegno alle famiglie povere dei villaggi che accolgono orfani di guerra supporto medico attraverso 4 cliniche limitrofe ai villaggi, di cui una nelle vicinanze del campo profughi. Aiutaci ad aiutarli, clicca qui per DONARE.