Coronavirus. Il rientro a scuola? Forse neppure a settembre

Il ministro Lucia Azzolina: “Nessun rischio. Ascolteremo quello che la comunità ci dirà. Non ho competenze mediche. Rientreranno in classe quando saranno sicuri”

Il rientro a scuola di bambini e studenti dopo l’emergenza Coronavirus? Potrebbe non avvenire neppure a settembre. Anzi, il prossimo anno scolastico potrebbe iniziare “a distanza“, così come potrebbe (dovrebbe?) chiudersi l’attuale. A spiegarlo durante la trasmissione di Rai 2 “Che tempo che fa” è stata il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina.Nessun rischio – ha detto il ministro a proposito delle opzioni per il rientro a scuola dei ragazzi – ascolteremo quello che la comunità ci dirà. Non ho competenze mediche, rientreranno in classe solo quando saranno sicuri”. E ancora: “Penso al problema atavico alle classi pollaio in cui è difficile tenere il metro di distanza. Con lo staff del Ministero lavoreremo a tutti gli scenari. In Consiglio dei Ministri discuteremo a un decreto che farà riferimento anche a questi aspetti”.

Coronavirus e rientro a scuola: esami di maturità con commissione interna e presidente esterno

E per gli esami di maturità? “Con il rientro il 18 maggio – ha detto la Azzolina – l’ipotesi è di un esame con commissione tutta interna e presidente esterno. La prova nazionale di Italiano come sempre sarà gestita dal ministero dell’Istruzione. La seconda prova attinente alla scuola che gli studenti frequentano sarà preparata dalla commissione interna perché deve tenere conto dei reali apprendimenti”. In caso per questa data non fosse possibilie ipotizzare un ritorno in classe, “gli esami saranno con un’unica prova orale. Faccio un appello agli studenti. Stiamo chiedendo responsabilità a tutto il Paese gli studenti che faranno la Maturità 2020 sono cittadini che votano è importante che studino e che siano responsabili”.

Coronavirus e rientro a scuola: nessuna promozione scontata

Nessuna promozione scontata dunque? “Se qualche studente – ha spiegato il ministro – ha insufficienze è ammesso comunque, ma essere ammesso non significa essere promosso. Con la didattica a distanza non abbiamo la certezza di essere arrivati al cento percento degli studenti. Se ci fosse anche un solo studente a cui non è stato garantito il diritto all’Istruzione io devo dargli una possibilità. Sicuramente ci sono dei problemi per la didattica a distanza, e proprio perché ci sono sarà data agli studenti una possibilità”.