Coronavirus. Per la Fase 2 finalmente pronto un piano per l’infanzia coordinato dal ministro Bonetti

Assegno mensile per ogni figlio: “Il minimo che dobbiamo alla generazione che pagherà i debiti di quello che stiamo facendo”

Finalmente starebbe prendendo corpo la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus anche per i bambini. A coordinare il piano per l’infanzia il ministro della Famiglia e delle Pari opportunità, Elena Bonetti. Le azioni previste, sulla carta, sono diverse: a maggio dovrebbero essere allestiti oratori, palestre e mini centri per non più di 4-5 ragazzi alla volta; a giugno saranno riaperti, sempre in modalità ridotta, i centri estivi; a settembre gli studenti potranno tornare sui banchi di scuola, con le aule messe in sicurezza, turni e alternanze.

Un piano per l’infanzia, quello coordinato dal ministro, che è atteso da moltissimi. Soprattutto dalle quattro milioni di famiglie con entrambi i genitori lavoratori e almeno un figlio al di sotto dei 14 anni di età preoccupate per la gestione della quotidianità nella Fase 2. Il programma è figlio, tra le altre cose, del documento di una task force di pediatri e pedagogisti che ha messo in guardia l’esecutivo sui rischi derivanti dalla “prolungata limitazione dei diritti del bambino” provocata dai vari DPCM emanati per l’emergenza Coronavirus.

Coronavirus e Fase 2: nel piano per l’infanzia anche l’estensione del bonus baby sitter e dei congedi

Parrebbe inoltre che, nel prossimo decreto per il sostegno al sistema Paese, potrebbe essere portato da 15 a 30 giorni il congedo parentale al 50% della retribuzione per entrambi i genitori e sarà con ogni probabilità prorogato anche il bonus baby sitter da 600 euro dell’INPS, in scadenza a fine mese.

Il ministro Bonetti, però, in un’intervista a La Stampa, ha avanzato nuovamente il tema di un assegno mensile alle famiglie per ogni figlio, da erogare da qui fino alla fine dell’anno, una misura definita dalla stessa Bonetti “il minimo che dobbiamo alla generazione che pagherà i debiti di quello che stiamo facendo. Sono da 80 a 160 euro per figlio ogni mese, fino ai 14 anni. Il costo è di cinque miliardi di euro approssimativamente”.