Coronavirus. Scomparso Luis Sepulveda, autore di “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”

Il romanzo è una storia di accoglienza e diversità. Lo scrittore è stato impegnato tutta la vita nel promuovere i diritti dei giù deboli

È scomparso a 70 anni per Coronavirus lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Era stato ricoverato il 29 febbraio, di rientro da un festival letterario in Portogallo, nel reparto malattie infettive dell’Ospedale dell’Università delle Asturie di Oviedo. Con Sepulveda se ne va un cantore della vita, autore del celebre romanzo “Storia di una gabbianella e del gatto che insegnò a volare”, una storia di accoglienza e diversità.

“La lotta contro i nemici dell’umanità si combatte in tutto il mondo, non richiede né eroi né messia, e inizia dalla difesa del più fondamentale dei diritti: il Diritto alla Vita”, diceva Sepulveda. “Siamo esseri umani e questa condizione è determinata dal nostro essere legati alla socialità, alla possibilità di riunirci, ad essere parte di una collettività chiamata famiglia umana. Oggi c’è una tendenza ad isolare l’individuo, a fare in modo che dimentichi la sua socialità, tuttavia io mi oppongo a questo e insisto nella necessità di essere sociali”, affermava ancora lo scrittore.
Una figura, quindi, intimamente legata alla lotta per i diritti, lui che, per primo, ne era stato privato durante la dittatura del generale Pinochet, quando fu rinchiuso per sette mesi in una cella angusta, dalla quale riuscì a uscire solo grazie all’interessamento di alcune organizzazioni pacifiste. Nato il 4 ottobre 1949 a Ovalle, in Cile, dopo un’esperienza radiofonica, fu giornalista e poi membro della guardia personale dell’ex presidente socialista cileno Salvador Allende.