Un disastro generazionale: oltre un miliardo di studenti colpiti dalla chiusura delle scuole in tutto il mondo

Il segretario generale dell’ONU Guterrez: “con la chiusura delle scuole si rischia una catastrofe generazionale”.

L’emergenza sanitaria non ha messo in pericolo solo la salute degli abitanti di tutto il mondo. Profonde sono state anche le conseguenze dal punto di vista educativo.

Un problema serio, da non sottovalutare. Il segretario generale del’ONU, Antonio Guterres, con un messaggio, ha voluto accendere, nei giorni scorsi, un faro sulla questione scolastica, sottolineando come, con la chiusura delle scuole, si rischi “una catastrofe generazionale”.

L’applicazione delle misure di sicurezza poste in essere per contrastare il diffondersi della pandemia, ha infatti comportato la chiusura degli istituti e oltre un miliardo di studenti in 160 Paesi del mondo, sono stati costretti a rimanere a casa.

Inoltre, sono stati più di 40 milioni i bambini più piccoli, che non hanno potuto frequentare asili e scuole materne, fondamentali per la socializzazione ed un corretto sviluppo.

Un problema non nuovo, purtroppo, se pensiamo, come indicato dal segretario generale dell’ONU, che già “prima della pandemia erano 250 milioni i bambini che non potevano andare a scuola”.

Certo, a sopperire alla chiusura dei plessi scolastici, in Italia, come in altri Paesi del mondo è venuta in aiuto la tecnologia, grazie alla DAD, (didattica a distanza), ma molti studenti non hanno avuto la possibilità di collegarsi per frequentare le lezioni.

La chiusura delle scuole rischia di colpire, in tutto il mondo, soprattutto gli studenti più fragili, come quelli con disabilità, i membri di minoranze, gli sfollati interni, i rifugiati e coloro che vivono in zone remote.

È importante quindi, ribadisce l’ONU, riaprire i plessi scolastici e costruire un nuovo futuro per l’istruzione, ma soprattutto è  fondamentale che i governi diano la priorità e lo spazio che l’istruzione merita nelle decisioni finanziarie interne.