Covid. USA. L’8 novembre parte la campagna vaccinale Pfizer per i bambini dai 5 agli 11 anni

Vaccinando i bambini si evita che il covid si propaghi agli altri alunni della scuola, agli amici che frequentano fuori e agli adulti

Dopo il via libera da parte della FDA alla somministrazione negli Stati Uniti del vaccino Pfizer nei bambini dai 5 agli 11 anni di età, si attendeva solamente l’autorizzazione dei Centers for Disease Control and Prevention per procedere con le inoculazioni ai più piccoli.

Ora che l’autorizzazione è arrivata, la campagna di vaccinazione è pronta a prendere il via e partirà già dalla settimana dell’8 novembre. A comunicarlo, come riportato dal quotidiano La Stampa, è Jeff Zients, coordinatore dell’emergenza coronavirus della Casa Bianca, che ha reso noto come 15 milioni di dosi Pfizer siano già pronte per la somministrazione.

“Oggi – afferma il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in una nota diffusa sul sito della Casa Bianca e riportata anche dal Sole 24 Ore – abbiamo raggiunto un punto di svolta nella nostra battaglia contro il Covid-19: l’autorizzazione di un vaccino sicuro ed efficace per i bambini dai 5 agli 11 anni consentirà ai genitori di porre fine a mesi di ansiosa preoccupazione per i propri figli e ridurre la misura in cui i bambini diffondono il virus ad altri. È un importante passo avanti per la nostra Nazione nella nostra lotta per sconfiggere il virus”.

Covid. Perché è importante vaccinare anche i più piccoli?

A spiegarlo è Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri in un articolo a sua firma, comparso sul Corriere della Sera.

“I bambini che potrebbero essere vaccinati – spiega il famoso ematologo- sono 28 milioni negli Stati Uniti, 37 milioni in Europa e poco più di 3 milioni in Italia, Vale la pena vaccinare? Pare proprio di sì, negli Stati Uniti solo nell’ultima settimana di settembre sono stati registrati 170 mila contagi pediatrici, mentre dall’inizio della pandemia i bambini positivi al coronavirus sono stati quasi 6 milioni con 520 morti (di questi 143 avevano tra i cinque e gli undici anni), da noi i casi confermati fino al 15 settembre nella popolazione 0-19 anni sono stati 741.356, con 33 morti”.

Non solo covid. I più piccoli che si dovessero ammalare, potrebbero infatti contrarre anche la sindrome infiammatoria multi sistemica. Fortunatamente, come spiega il luminare, è un evento che accade raramente, ma davvero difficile da curare: “Dall’inizio della pandemia di questi casi ne sono stati registrati solo negli Stati Uniti 5.200, da noi fra i 200 e i 300 ma potrebbero essere di piùQuello che spinge i pediatri a raccomandare il vaccino per il Covid ai bambini piccoli però è specialmente il fatto che vaccinando loro si evita che l’infezione si propaghi agli altri alunni della scuola, agli amici che frequentano fuori e agli adulti”.

Insomma, la vaccinazione è la prima arma per debellare il virus.

La conclusione è sempre la stessa – spiega Remuzzi- i benefici del vaccinarsi superano di gran lunga i rischi, anche se sono io il primo ad ammettere che per chi soffre di una complicanza da vaccino, specialmente se «grave», non è una grande consolazione sapere che gli altri invece sono stati bene”.