Crollo adozioni internazionali. Zoja “La causa? La discriminazione razziale”. Griffini ( Ai.Bi.):” Assurdo! Le famiglie italiane sono le più accoglienti”

Agensir “Crollo adozioni internazionali segno di intolleranza”, a dirlo è Luigi Zoja, saggista e psicoanalista

L’Italia –  da sempre il secondo Paese al mondo per adozioni internazionali  – può essere definita una pancia intollerante? “Chiediamolo ai 5 milioni e passa di coppie sposate senza figli che aspettano un segnale di fiducia dal sistema adozioni – dice Griffini, di Ai.Bi.

Le adozioni internazionali sono crollate sia  “per i maggiori filtri posti a un settore che non ne aveva abbastanza” sia per “l’insorgere del fenomeno del ‘colorism’”, cioè della discriminazione in base alla tonalità di colore della pelle. E’ questa la lettura data alla crisi del sistema delle adozioni internazionali da Luigi Zoja, saggista e psicoanalista, durante il seminario di studio sul tema “Un cuore largo. La provocazione del figlio unico”, promosso nell’ambito della Cattedra Gaudium et Spes del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia dell’Università Lateranense, e ripresa in un articolo pubblicato da Agensir “Famiglia: Zoja (psicoanalista), “crollo adozioni internazionali segno di intolleranza”.

Secondo Luigi Zoja, in Italia, “scioccamente ritenuto un Paese non razzista”  – a detta di Zoja –  “questo fatto doveva suonare come un campanello di allarme in quanto manifestava una pancia intollerante”.  Il motivo della crisi delle adozioni internazionali in Italia sarebbe, a detta di Zoja, una “pancia intollerante”.

Secca la risposta di Griffini, presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini , “Le famiglie italiane, è risaputo, sono da sempre le più accoglienti sia per numero di minori stranieri accolti –l’Italia dopo gli Usa è il secondo Paese per numero di minori stranieri adottati – sia per disponibilità ad accogliere minori con bisogni sanitari che fratrie numerose e bambini grandi”.

La causa della crisi del sistema delle adozioni  internazionali  va cercata nel disinteresse politico e istituzionale degli ultimi dieci anni rispetto al tema delle adozioni, non certo nella “pancia” delle famiglie italiane, da sempre le più accoglienti. Basti pensare che in 17 anni, dal 2000 al 2017, in Italia sono stati accolti 560 mila minori attraverso i soggiorni solidaristici –  da nord a sud, isole comprese –  grazie all’impegno di famiglie volontarie italiane residenti nel 70% dei casi in piccoli comuni. Diecimila i bambini accolti solo nel 2017. Mentre continuava la crisi del sistema delle adozioni internazionali per disinteresse politico, le famiglie italiane hanno continuato ad essere accoglienti, altro che “pancia intollerante”.

“Le famiglie italiane non hanno mai smesso di credere nell’accoglienza di un minore straniero né in un loro rilancio delle adozioni internazionali” –ne è convinto Griffini – “un rilancio, possibile però, solo se vi sarà una forte volontà politica che metta in campo interventi urgenti e finalizzati a non sprecare la grande risorsa quale è la famiglia italiana dinanzi a 168 milioni di bambini abbandonati nel mondo”.