Dalla guerra della Siria alle Olimpiadi di Tokyo, a 12 anni, grazie al ping pong e un sorriso di speranza

Hend Zaza è l’atleta più giovane presente alle Olimpiadi di Tokyo. C’è arrivata giocando a ping pong e partendo dalla Siria martoriata dalla guerra. Un esempio di speranza per tutti i bambini dimenticati che ancora muoiono sotto le bombe

Già essere l’atleta più giovane che partecipa a un’Olimpiade è qualcosa che merita di essere raccontato. Se, poi, quell’atleta viene dalla Siria e ha cominciato a praticare il suo sport con materiali improvvisati, la corrente elettrica che il più delle volte saltava di sera e le bombe a martoriare la tua terra, allora la storia diventa già straordinaria in partenza.

Hend Zaza: a 12 anni, promessa siriana del ping pong

Ed effettivamente straordinaria è la vicenda di Hend Zaza, ragazza di 12 anni, siriana, promessa del tennis tavolo che porta il suo sorriso contagioso a Tokyo puntando a una medaglia.
Come se non bastasse: mai prima d’ora la Siria aveva avuto un’atleta che la rappresentasse alle Olimpiadi in questa disciplina Un altro primato per la ragazza nata ad Hama, cittadina storica distrutta dalla guerra civile, che ha cominciato a giocare seguendo l’esempio del fratello.
Il talento era tale che non ci è voluto molto perché tutti se ne rendessero conto, nonostante i tavoli sgangherati e il terreno sconnesso della palestra. Pavimento a cui Hend Zaza era talmente abituata che quando si è trovata sul levigatissimo pavimento del torneo di qualificazione alle Olimpiadi, ad Hamman, le sue caviglie hanno reagito male, infiammandosi e rischiando di far saltare il sogno.
Invece, anche quest’ultimo episodio è solo un altro tassello che rende ancor più incredibile la storia. Mai come in questi casi si dice che già essere alle Olimpiadi è una vittoria, ma Hend Zaza è una ragazza che sogna in grande e che ha una dedizione all’allenamento seconda solo al suo sorriso entusiasta. Una medaglia sarebbe il coronamento di un sogno che varrebbe tantissimo per tutti quei bambini che in Siria subiscono ancora la violenza del conflitto. E muoiono.

I bambini dimenticati in Siria che inseguono la “loro olimpiade”

È anche questo il senso dei progetti che Ai.Bi. porta avanti nella provincia di Idlib insieme al suo partner locale Kids Paradise (e che chiunque può sostenere attraverso il Sostegno a Distanza), nella consapevolezza che anche nelle situazioni più difficili e dimenticate ci sono i semi della speranza. Semi che vanno curati, accuditi, lasciati crescere per arrivare, ciascuno, alla propria Olimpiade. Sull’esempio di Hend Zaza.