Decreto Omnibus. Le misure del Governo contro il caro biglietti aerei

L’esecutivo ha approvato alcune misure che mirano a contrastare il grande aumento dei prezzi che si è verificato sui biglietti aerei, a partire dal divieto di utilizzo dell’algoritmo per determinare le tariffe

L’ultimo atto del Governo prima della pausa estiva è stato l’approvazione del Decreto Omnibus, al cui interno sono contenuti diversi provvedimenti su molteplici argomenti. Tra la dibattutissima nuova tassa sugli extraprofitti delle banche, la (piccole) decisioni sulle licenze dei taxi, l’abrogazione definitiva dell’obbligo di isolamento per chi risulta positivo al Covid e le questioni riguardanti il ponte sullo Stretto di Messina, trova spazio anche una misura pensata per contrastare il grosso rincaro dei biglietti aerei che ha segnato l’estate degli italiani, con Assoviaggi-Confesercenti che ha denunciato rincari fino al 60% nel mese di giugno e aumenti intorno al 45%-50% anche per agosto.

Vietato utilizzare l’algoritmo per determinare i prezzi in determinate circostanze

Per cercare di contrastare il caro biglietti, il Governo ha stabilito che le compagnie aeree non possano utilizzare, in determinate condizioni, la “fissazione dinamica”, ovvero l’abituale meccanismo governato da un algoritmo che stabilisce i costi dei biglietti aerei in base alla domanda. L’utilizzo del sistema è vietato sulle rotte nazionali di collegamento con le isole; durante i picchi di domande e se conduce a un aumento dei costi dei biglietti che supera del 200% la tariffa media di quella tratta.
Al verificarsi delle stesse condizioni è altresì vietato che il prezzo del biglietto venga fissato in base alla profilazione degli utenti e del dispositivo utilizzato, “se questo comporta un pregiudizio economico”.
Se queste sono misure destinate ad avere un impatto immediato sui prezzi dei biglietti aerei, il Governo ha pensato anche a un provvedimento più a lungo termine che mira a fissare un tetto alle tariffe praticabili in continuità territoriale nei casi in cui ci sia il rischio che i prezzi aumentino oltremodo a seconda della stagionalità o per eventi straordinari a carattere locale o nazionale. Essendo che questo tetto massimo dovrebbe venire indicato all’interno dei bandi di gara come requisito da rispettare nella presentazione delle offerte, la sua applicazione ha tempi sicuramente più dilatati nel tempo.

Soddisfatti i consumatori. Ma contro il caro biglietti si poteva fare di più

Soddisfatti a metà i consumatori, che plaudono al fatto che sia stata presa una decisione che punta a contrastare in maniera diretta l’inflazione, ma che avrebbero voluto un divieto più generalizzato all’utilizzo di algoritmi e non solo a determinate condizioni. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, al Sole 24 Ore ha sottolineato anche che il limite di aumento del 200% del prezzo, necessario per far scattare il divieto, è troppo elevato, e che la profilazione dell’utente in base al tipo di dispositivo utilizzato andrebbe vietata sempre e in ogni caso.