La deputata Ascari rilancia l’appello di LIAN per l’affido internazionale

Quando scoppia una guerra, i minori sono la categoria più vulnerabile. Specie quelli soli o con le famigli in gravi difficoltà. L’affido internazionale sarebbe la via più immediata per poterli accogliere

La deputata Stefania Ascari (m5s) ha dato voce all’appello degli enti LIAN – Life In Adoption Network (Ariete Onlus, ASA Onlus, CIFA for people, Fondazione Patrizia Nidoli) affinché si apra la via dell’affido internazionale e si possano portare in salvo quanti più minori ucraini in fuga dal paese.
“Solo a Kharkiv si contano oltre cento bambini uccisi nei bombardamenti e il numero di vittime continua a salire – ha dichiarato la deputata Ascari. Leggiamo oggi dalla stampa di Kirill: aveva appena 18 mesi ed è morto sotto le bombe in un ospedale a Mariupol.
Do il mio massimo supporto affinché vengano subito predisposti corridoio umanitari – aggiunge – Abbiamo ascoltato inoltre i numerosi appelli che arrivano dagli orfanotrofi ucraini”.

Gli orfani in Ucraina che vivono negli orfanotrofi

Al numero di minori in fuga insieme ai familiari si aggiungono infatti tutti quei bambini e adolescenti che vivono negli oltre 600 istituti presenti in Ucraina: non sono più sicuri anche quei luoghi, che ospitano non solo minori senza famiglia ma anche ‘orfani sociali’ ovvero bambini le cui famiglie di origine sono particolarmente fragili.
L’affido internazionale, non ancora disciplinato da una legge, è uno strumento di protezione più volte proposto da Ai.Bi. allo scoppio di emergenze umanitarie conseguenti a conflitti bellici: bambini e minori sono da sempre le categorie più indifese e l’affido internazionale temporaneo può essere una soluzione efficace. A oggi gli unici strumenti regolamentati sono i cosiddetti “soggiorni climatici”, periodi più o meno lunghi di permanenza nel nostro paese di minori stranieri presso famiglie ospitanti, ideati proprio a seguito dell’incidente nucleare di Chernobyl (1986).
Oggi gli enti del privato sociale, di concerto con le autorità locali, possono contribuire attivamente e in concreto per garantire un’accoglienza temporanea dei bambini in Italia, contando non solo su reti familiari già esistenti ma anche su competenze e professionalità specifiche. Nel merito, sia le famiglie affidatarie che le famiglie adottive, già formate alla genitorialità di minori nati biologicamente da altri, possono dimostrarsi una grande risorsa.

L’alleanza tra politica e associazioni

“Sono disponibile a sostenere le associazioni che in queste ore si battono per i bambini – conclude Ascari – Occorre accelerare un percorso che preveda permessi per la protezione speciale nell’ambito dei corridoi per i minori orfani: l’affido internazionale rappresenta ‘la strada’ più idonea per aiutare questi bambini, tutelando la loro sicurezza fino a che non si sarà stabilizzata la situazione”.
La risposta delle famiglie italiane a una simile eventualità non è tardata ad arrivare: molte si sono già rese disponibili ad accogliere i piccoli ucraini.
“In mancanza di una legge sull’affido internazionale – conclude Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini – stiamo attivandoci in particolare per i bambini soli: siamo in contatto con le autorità competenti per capire come attuare, di volta in volta, queste accoglienze”.
Recentemente anche il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti, aveva riunito un tavolo di lavoro per esaminare le problematiche relative all’accoglienza dei minori non accompagnati, valutando risorse nei Comuni disponibili a queste forme di ospitalità temporanea.