donare contributi per infanzia abbandonata con e-commerce

Donare ‘gratis’ per i progetti di Ai.Bi.? Si può! Grazie alla piattaforma digitale Helpfreely.org

Arriva dalla Spagna l’applicazione che consente di effettuare una donazione senza spendere un euro: basta registrarsi sulla piattaforma e indicare a quale ente devolvere la quota di ricavato degli acquisti on-line effettuati su siti Internet di importanza mondiale nell’e-commerce

donare contributi per infanzia abbandonata con e-commerceDonare a favore dell’infanzia abbandonata da oggi è più facile e, soprattutto, gratuito: con la piattaforma ‘Helpfreely.org’, infatti, creata da un gruppo di sviluppatori con sede a La Plamas de Gran Canaria, in Spagna, chiunque intenda devolvere a finalità benefiche una quota parte della propria ‘spesa’ digitale può farlo in modo molto semplice. Basta registrarsi alla piattaforma e scaricare un’applicazione che è possibile installare direttamente su tutti i principali browser di navigazione.

Registrati alla piattaforma Helpfreely.org

In questo modo, al termine delle transazioni economiche di e-commerce sarà Helpfreely a dirottare una quota dell’introito, quella autorizzata dal sito di acquisti digitali, all’ente scelto dall’utente. Un’opportunità imperdibile, con il Natale ormai alle porte e la proverbiale corsa all’acquisto dei regali per le persone care. Un modo per donare, nel contempo, un sorriso ai minori soli e alle mamme vittime di violenza di cui si prende cura – attraverso i suoi progetti – Amici dei Bambini, che è entrata a far parte degli enti compresi nella piattaforma digitale di donazione nel circuito non profit.

Tra i siti che hanno aderito all’idea ci sono tutti i più importanti brand mondiali dell’e-commerce: da Zalando a Groupon, da e-bay a Feltrinelli. Ci sono persino Expedia e Booking (che arriva a donare il fino al 7% del valore della transazione), per trasformare la prenotazione di un albergo per le vacanze natalizie in una buona azione a vantaggio dell’infanzia abbandonata. Per quella che è stata ribattezzata dagli esperti la ‘free fundraising revolution’. Un clic che vale davvero la pena.

Fonte: Vita.it