Emergenza in Repubblica Democratica del Congo. Goma: “Le bombe sul tetto del nostro orfanotrofio” 

“Al centro FED sono stati vissuti momenti di molta paura perché un pezzo di bomba è caduto sul tetto, ma fortunatamente bambini e operatori si trovavano al piano inferiore, utilizzato come rifugio”. Il racconto del cooperante di Amici dei Bambini a Goma

Alessandro Solagna, cooperante di Ai.Bi. Amici dei Bambini, ha condiviso un aggiornamento sulla condizione in città e sul lavoro svolto per garantire assistenza ai bambini accolti nei centri e alle famiglie dei quelli che si sono ricongiunti alle famiglie di origine. Dopo i suoi racconti e le sue testimonianze, che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi, Alessandro ha inviato foto, notizie e riflessioni su quanto sta accadendo nel Paese, mettendo a serio rischio l’incolumità  della popolazione civile e di tutti i minori già vulnerabili, molti dei quali sostenuti a distanza dai donatori di Amici dei Bambini.

Immagini dal conflitto

Nelle foto si possono vedere i bambini dei centri sia nel momento della distribuzione del cibo che del pranzo: apparentemente una situazione tranquilla, bambine e bambini in questi momenti appaiono sereni. Tuttavia sono state settimane difficili per tutti.
“La situazione nei quartieri periferici è ancora instabile – ha detto Solagna – Sono rimasto in contatto in questi giorni  in cui non potevamo uscire con l’assistente sociale; successivamente, appena è stato possibile, insieme al medico mi sono recato sia al centro SODAS che al FED. Per fortuna ho potuto constatare che stanno tutti bene, considerato il momento storico. In particolare, al centro FED sono stati vissuti momenti di molta paura perché un pezzo di bomba è caduto sul tetto, ma fortunatamente bambini e operatori  al momento dell’impatto si trovavano al piano inferiore, utilizzato come rifugio”.
Alessandro è rientrato a Goma e ha confermato che la città è calma, ma sotto il controllo dei ribelli che si sono sostituiti completamente alla precedente amministrazione locale.
“Alcuni servizi essenziali non sono ancora operativi: le banche ad esempio sono chiuse e non c’è liquidità – precisa –  I mercati sono aperti e i prodotti disponibili, ma i prezzi restano alti e la popolazione non ha soldi per acquistare i prodotti” spiega.
Dal punto di vista dell’assistenza, da metà della scorsa settimana il team di Ai.Bi. ha ripreso le visite ai centri FED e SODAS, oltre che alle famiglie dei bambini che vivono nelle zone al momento accessibili della città. “Stanno tutti bene, anche se la paura sarà difficile da superare,” continua Solagna.

Acquisti di emergenza per acqua e alimenti

Venerdì e sabato scorsi sono stati acquistati generi alimentari di prima necessità per i due centri, i cui magazzini erano ormai quasi vuoti e ieri è stata acquistata acqua potabile. Come aveva spiegato Alessandro, l’area è da sempre una zona a rischio, in cui la popolazione è abituata alle emergenze e a periodi di siccità. L’insorgere del conflitto, limitando o paralizzando gli spostamenti, ha reso la vita quotidiana estremamente pericolosa e difficile.
“Anche nel caso dell’approvvigionamento idrico i prezzi sono aumentati di cinque volte rispetto al passato, ma l’acqua è fondamentale. Nei quartieri periferici, per diversi giorni, i corpi delle vittime dei combattimenti sono rimasti in strada, aumentando tra l’altro il rischio di contaminazione e di diffusione di malattie gravi come il colera. Purtroppo sono già arrivate segnalazioni di primi focolai in alcune zone periferiche.”
Nelle prossime settimane l’équipe di Ai.Bi. provvederà anche all’acquisto di medicinali e prodotti igienici, per quanto, grazie all’organizzazione e alle previsioni del medico locale, le scorte sono al momento sufficienti.

Danni alla Maison des Jeunes

Durante i recenti scontri, la Maison des Jeunes – dove si trovano gli uffici di Ai.Bi. – ha riportato alcuni danni.
“Abbiamo trovato fori di proiettili vaganti e un buco causato da un ordigno vicino ai nostri uffici. Fortunatamente, non ci sono stati danni per le persone che lavorano con noi. Tuttavia il piccolo laboratorio di informatica della Maison des Jeunes è andato completamente distrutto” conclude Alessandro.
In un contesto così difficile, il lavoro di Ai.Bi. a Goma continua per garantire il benessere e la sicurezza dei bambini e delle famiglie coinvolte nei progetti di sostegno.

Il tuo aiuto per i bambini in Repubblica Democratica del Congo

Dopo anni di guerra e mesi di disordini sempre più intensi, negli ultimi giorni la situazione a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, è degenerata, provocando una crisi umanitaria.
ribelli del gruppo M23 hanno dichiarato di aver preso il controllo della città, dove si trovano gli orfanotrofi FED e Sodas con i quali collabora Amici dei Bambini.
Bambine e bambini accolti negli orfanotrofi sono bloccati all’interno delle strutture, insieme a parte del personale.
La situazione è allarmante e le evoluzioni sono costanti.
Ora più che mai
, i bambini di Goma hanno bisogno di tutti noi.