Emilia-Romagna. Il tutore del minore: ma chi è mai costui?

imagesChi sono i tutori dei minori nel distretto giudiziario di Bologna? Nella maggioranza dei casi vengono nominati  il sindaco o  l’assessore competente per materia del Comune in cui si trovano i ragazzi. Tale iter snellisce di certo  la burocrazia e gli adempimenti amministrativi, ma mette in secondo piano la parte più importante: la relazione con il minore.

La dimensione interpersonale è infatti il motore pulsante della tutela perché non si limita alla sfera educativa ma investe anche quella affettiva. A sostenerlo a chiare lettere sono stati i giudici tutelari del Tribunale di Bologna Cinzia Gamberini e Roberta Cinoruso e il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Luigi Fadiga, in occasione di uno degli incontri del percorso formativo per tutori volontari.

Tale prospettiva che pone il tutore come una figura fondamentale di aiuto, sostegno e di guida per il minore è stata illustrata dai due giudici anche al cancelliere Giulia Frascaroli che si occupa degli adempimenti amministrativi, la quale ha accolto con favore l’iniziativa.

Il prossimo passo operativo sarà la presentazione ufficiale di una candidatura a tutore che indichi tutti gli aspetti fondamentali che permettano all’ufficio di competenza di individuare “il miglior tutore possibile” per i ragazzi (nel distretto di Bologna sono circa 700). L’occasione sarà il prossimo 24 febbraio a Bologna durante un seminario in cui saranno presentate le linee di indirizzo regionali per l’accoglienza e la cura di bambini e adolescenti maltrattati. Per sostenere a gran voce ancora una volta che la relazione è l’unico modo per porre veramente al centro i bisogni dei minori.

Fonti: Regione Emilia Romagna, E-R Sociale