Family Day. Cecchetti (Ai.Bi. Veneto): “Ci si impegna solo per i diritti degli adulti, mentre i decreti vincolati chiudono le porte dell’accoglienza a tanti bambini”

cecchetti 1 (3)Se i bambini da soli non riescono a fare sentire la propria voce, questa volta al loro fianco avranno centinaia di migliaia di famiglie pronte a risvegliare le coscienze sui diritti dei minori, sempre più largamente disattesi. È questo il senso del Family Day secondo Massimo Cecchetti, coordinatore regionale di Amici dei Bambini in Veneto. Tra le famiglie adottive e affidatarie di Ai.Bi. Mestre la mobilitazione è già partita: una rappresentanza numerosa di testimoni dell’accoglienza – genitori e figli – sarà sabato 30 gennaio al Circo Massimo di Roma per dire “no” alla violazione del diritto fondamentale dei bambini, quello ad avere un papà e una mamma.

La nutrita presenza di famiglie venete al Family Day è particolarmente significativa alla luce delle forti difficoltà che l’accoglienza dei bambini abbandonati incontra in questa regione. “In una società in cui la famiglia attraversa una profonda crisi – spiega Cecchetti – in Veneto ci troviamo a dover fare i conti anche con i decreti vincolati che i nostri Tribunali per i minorenni emettono in materia di adozioni internazionali. Provvedimenti che non fanno altro che discriminare i bambini adottabili, i quali così finiscono molto spesso, a causa della loro età, per perdere l’unica occasione di essere accolti che la vita ha presentato loro”.

Se da una parte i diritti reali dei bambini vengono ignorati, dall’altra si fa di tutto per promuovere i diritti presunti degli adulti. “Il disinteresse per la situazione dei minori – sottolinea ancora Cecchetti – stona ancora di più se confrontato con l’impegno che si continua a profondere per il fantomatico diritto al figlio a tutti i costi da parte degli adulti: lo si è visto con la fecondazione eterologa e lo si sta vedendo ancora adesso con la stepchild adoption”.

È su quest’ultimo punto in particolare che si concentra il “no” da parte del Gruppo Famiglie Locali del Veneto. Il disegno di legge Cirinnà sulle unioni  civili, infatti, secondo il coordinatore regionale di Ai.Bi., non è tutto da buttare. Ma occorre essere chiari. “In una società complessa e in continua trasformazione sociologica e antropologica – spiega Cecchetti – la rimozione di ogni forma di discriminazione deve essere un punto fermo. Questo vale certamente per quelle unioni stabili che in uno Stato laico come il nostro è giusto che vadano regolamentate. Ma non può non valere anche per i bambini, che non possono essere discriminati dalle leggi  del nostro ordinamento”. Il riferimento all’adozione, nel ricordo della propria esperienza di padre adottivo, è immediato: “I nostri figli adottivi – ricorda il coordinatore di Ai.Bi. Veneto -, che arrivano da un’altra cultura ed escono da una storia di abbandono, hanno spesso delle difficoltà di integrazione nella nostra società. Che cosa succederebbe se, oltre a tutto questo, si trovassero a essere cresciuti da due mamme o da due papà?

A chi definisce il ddl Cirinnà “solo il minimo sindacale”, Cecchetti ricorda che i figli non sono un diritto o un risultato da conseguire, ma un grande dono.

Per raggiungere il Circo Massimo e ricordare al Paese la centralità della famiglia nella nostra società, le famiglie di Ai.Bi. Veneto potranno usufruire dei pullman messi a disposizione a livello provinciale dal comitato organizzatore del Family Day. Per informazioni e adesioni, è possibile scrivere all’indirizzo mestre@aibi.it.