Buon Ferragosto a tutti coloro che credono nella mission di Amici dei Bambini

L’estate è il periodo delle vacanze. Un periodo, però, che rischia di rendere ancora più invisibili le migliaia di bambini abbandonati che nessuno sembra vedere. Non per Ai.Bi., che anche d’estate si impegna affinché, insieme, si continui a far sentire a tutti il grido dell’abbandono

A volte penso che sarebbe stato bello, oltre 40 anni fa, aver scelto per Amici dei Bambini un’altra mission.

È una provocazione, naturalmente, perché sapete bene come non siamo noi a scegliere le mission, ma siano le mission a scegliere noi… Però, ecco, ogni tanto mi capita di pensare che se Ai.Bi. combattesse la fame nel mondo, oppure lottasse per curare piccoli pazienti, o, ancora, si impegnasse per essere presente ovunque c’è una guerra… sarebbe più facile. Perché, come ripeto sempre, di fame si muore, e si vede. Di malattia si muore, e si vede. In guerra si muore, e si vede.
Ma Ai.Bi. si occupa di abbandono. E di abbandono si muore… ma non si vede!
Non si vede perché l’abbandono ti uccide dentro, prima di farlo nel fisico. Perché ti toglie la speranza, se nessuno torna a infondertela. Perché se hai un graffio sul ginocchio chiunque si china per disinfettarti la ferita, ma se hai il vuoto nello sguardo e nessuno a cui rivolgerti… in pochi riescono a rendersene conto. Così, succede che milioni di bambini rimangano in un limbo senza fine, prigionieri di una catena difficile da spezzare. Perché è impossibile spezzare qualcosa che si fatica a vedere.
Eppure, di indizi non ne mancano, basti pensare alle migliaia di orfanotrofi che ci sono nel mondo: per noi, infatti, “orfanotrofio” è una parola legata a un passato quasi dimenticato, ma nel mondo non è così e di istituti, centri, strutture, collegi… o chissà quanti altri luoghi “nascosti” sotto nomi differenti, ce ne sono tantissimi. Possiamo far finta di nulla, ma in realtà lo sappiamo che questi luoghi esistono e che, lì dentro, migliaia di bambini vivono dimenticati da tutti, attendendo invano una mamma e un papà che non arriveranno mai.
Ecco, allora, che davanti a tutto questo, sono certo di aver scelto la mission giusta. Anzi, che la mission giusta ha scelto Ai.Bi. Per lottare, ogni giorno, di fianco agli ultimi degli ultimi, facendo tutto il possibile, anche se resteremo gli unici, per cercare di far sentire a tutti il grido dell’abbandono di questi bambini.
Questo è quello che fa Ai.Bi. da oltre 40 anni. E questo è quello che vi chiedo di aiutarci ancora a fare. In particolare in Paesi dell’Africa Sub-Sahariana come il Burundi, il Ghana e la Repubblica Democratica del Congo, dove la morsa dell’abbandono si fa sentire con più veemenza e dove Amici dei Bambini sta provando a concentrare i suoi sforzi, pur senza dimenticare gli altri tanti fronti che ci vedono quotidianamente impegnati.
Perché finché nel mondo ci sarà anche solo un bambino abbandonato, ovunque esso sia, Ai.Bi. lotterà per lui. E voi con noi!
Grazie.

 Marco Griffini
Presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini ETS