Ferrara: 1° Convegno nazionale sui care-leavers

Venerdì 1 aprile si terrà a Ferrara alla “Città del Ragazzo” il primo convegno nazionale dedicato ai care-leavers, dal titolo “Neomaggiorenni e autonomia”.

L’obiettivo di questa giornata congressuale, è quello di approfondire la riflessione in merito agli interventi di sostegno e accompagnamento all’autonomia nei confronti di neomaggiorenni e giovani-adulti che concludono il percorso di accoglienza residenziale in comunità per minori e/o affidamento familiare.

Amici dei Bambini promuove ormai da anni progetti di ricerca europei e interventi di cooperazione internazionale per quei ragazzi che escono dai servizi di protezione all’infanzia di tipo residenziale (quali istituti, comunità educative/alloggio, case famiglia, etc.) e che spesso si trovano a dover affrontare, ad un’età prefissata per legge, il dover essere improvvisamente adulti, sprovvisti di una rete familiare e di un sostegno nel medio periodo che possa aiutarli in questa transizione.

Partendo dalle Linee guida per l’inclusione sociale dei giovani careleavers (vedi www.childout.org) elaborate in un precedente progetto di ricerca, Ai.Bi. ha dato vita in Italia (Bologna) in Bulgaria (Sofia) ed in Romania (Bucarest) al progetto europeo di sperimentazione sociale “Supporting life after institutional care– co-finanziato dal Programma EU Progress – che si propone di accompagnare i giovani fuori famiglia nella fase delicata del post-uscita dal sistema di protezione all’infanzia, affiancando loro una apposita figura professionale denominata “intermediario sociale”.

L’intermediario sociale affianca il/la giovane care-leaver (indicativamente 18-24 anni) nel momento di crescita verso “le autonomie” (esplicitandone meglio quelle a lui/lei più adeguate); è un “traduttore” per il giovane della realtà quotidiana, un consulente di orientamento e si caratterizza per una nuova relazione educativa basata su un rapporto adulto (e quindi rischioso) e quanto “meno asimmetrico” possibile con il giovane stesso, favorendone l’autonomia in ambito abitativo, lavorativo, legale, sociale e delle relazioni con la famiglia di origine, ove presente. «E’ quindi un educatore strictu sensu, consulente di giovani adulti che hanno bisogno di completare i percorsi di crescita desiderati; sostiene e propone arricchimenti ai progetti di vita dei care-leavers, attraverso opportuni strumenti che hanno finalità condivise e obiettivi misurabili».