Festival di Venezia 2022: la solidarietà torna sul red carpet con Montbel e Ai.Bi.

Torna al Lido di Venezia l’iniziativa Chair for Charity, promossa dalla prestigiosa firma del design made in Italy Montbel in favore dei progetti di Ai.Bi. a sostegno dell’infanzia abbandonata e in grave difficoltà familiare

Dal 31 agosto al 10 settembre 2022 si alza il sipario sulla 79esima edizione della Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. E, come ormai da consolidata tradizione, con essa torna anche la solidarietà dell’iniziativa “Chair For Charity”, promossa da Montbel e Ai.Bi. Amici dei Bambini.
Protagonista del connubio solidale tra la prestigiosa firma del design made in Italy Montbel e l’Associazione che si occupa di adozione, affido, progetti per l’infanzia e cooperazione internazionale Ai.Bi. è Tablet: una nuova poltrona disegnata da Daniele Lo Scalzo Moscheri, presentata al Salone del Mobile di Milano e vincitrice dell’HIP Award 2022 come miglior seduta nella categoria “hospitality” al NeoCon di Chicago.

La poltroncina Tablet firmata dalle celebrità del Festival di Venezia

Da diversi anni, in occasione della kermesse italiana più attesa dal cinema internazionale, si rinnova l’affettuoso legame tra Ai.Bi. e Montbel, che anche per il 2022 presta il suo stile e il suo design per questo importante progetto di solidarietà. Tutte le celebrità del grande schermo che transiteranno nelle room arredate da Montbel, infatti, che quest’anno si affacciano sulla più bella via d’acqua della città, il Canal Grande, nella sontuosa cornice del Sina Centurion Palace Hotel, avranno la possibilità di impreziosire con il proprio autografo una seduta Table, compiendo, così, un gesto di solidarietà.
Una volta finita la kermesse, la poltroncina firmata da attrici, attori e registi sarà messa all’asta in favore dei progetti dell’Associazione. Il ricavato servirà per sostenere i progetti che Ai.Bi. porta avanti in tutto il mondo in favore dei minori privi di ogni sostegno familiare, accolti soli o insieme alle loro madri nelle nostre comunità di accoglienza in Italia, abbandonati negli istituti africani e sudamericani o sfollati, insieme ai familiari sopravvissuti alla guerra, a nord della Siria o nella più vicina Ucraina.