I “miracoli” di Figli in Attesa: “Quando ho letto la sua storia non volevo crederci”

Ogni giorno aprivo il sito di Ai.Bi. e leggevo i casi segnalati dall’associazione: quando ho letto quelle poche righe ho capito che l’attesa era terminata… ed è arrivata Nelly!

“Il mio sogno è avere una famiglia, una sorellina, in una casa con un giardino, dove ci sia anche un cane”.
Quando Maurizio ha letto la storia di Nelly sul sito di Ai.Bi., all’interno della rubrica, non voleva crederci.
“Eravamo noi, è incredibile.” Dice oggi con la voce ancora carica di emozione.
“Abitiamo una casa con un giardino. All’epoca avevamo appena preso un cagnolino ed eravamo in attesa della seconda adozione. La nostra prima figlia, Liu, sperava in cuor suo in una sorella, proprio come Nelly. Ogni giorno aprivo il sito di Ai.Bi. e leggevo i casi segnalati dall’associazione – racconta – quando ho letto queste poche righe ho capito che l’attesa era terminata”.

Una famiglia che si allarga

È iniziata così, quel giorno, il lungo viaggio verso casa di Nelly, mentre Liu, Maurizio e Antonella si preparavano ad accoglierla: una famiglia che aveva conosciuto l’adozione per la prima volta andando nel 2015 a incontrare a Xi’An la piccola Liu, all’epoca quasi due anni di età.
“Era davvero piccola, se ci pensiamo, stava imparando a camminare, ancora gattonava – ricorda la mamma che con piacere racconta aneddoti e momenti di condivisione con le 12 famiglie di Ai.Bi., alcune delle quali alla loro seconda adozione in Cina. – Liu era una bambina che, seppur inserita nelle liste special needs, quando l’abbiamo incontrata aveva già risolto il tuo problema sanitario. Alla nascita aveva avuto un’occlusione intestinale per cui era stata subito operata in Cina. Tuttavia era rimasta tra i bambini con bisogni speciali”.

La storia di Liu

Papà e mamma ricordano di una adozione completamente diversa da quella di Nelly, come è normale che sia.
“In Cina tutto filò liscio, dalla logistica all’incontro con la bambina che di fatto è cresciuta con noi quasi come fosse dall’inizio dei suoi giorni, era poco già che una neonata – ricorda il papà –  Allora era stato quasi più lungo l’iter per ottenere l’idoneità all’adozione che preparare i documenti e attendere l’abbinamento. In quegli anni la Cina era un paese in cui si adottava velocemente: è stata una esperienza fantastica”.
Tornati in Italia, Antonella e Maurizio hanno sentito, dopo poco tempo, il desiderio di allargare la famiglia e quindi è stato immediato il pensiero di replicare l’esperienza adottiva in Cina. Ma esplose la pandemia Covid e tutto si fermò.
“Abbiamo atteso un po’ anche confrontandoci con la referente in Ai.Bi., dandoci però un tempo: se entro settembre 2021 la Cina non si fosse sbloccata, avremmo cambiato paese”, dice Antonella. “D’altro canto –  aggiunge Maurizio – eravamo cresciuti con Liu e ci sentivamo pronti per affrontare una adozione più impegnativa, con un bambino o bambina più grande”.
Un aspetto fondamentale, nel percorso di Antonella e Maurizio, è stato il fatto di “essere  rimasti nel circuito delle famiglie di Ai.Bi. – ricordano –: incontrare altre famiglie aiuta a maturare e a non avere paura di accogliere bambini grandicelli”.

La storia di Nelly

“Era proprio un giorno di settembre 2021 quando lessi la storia di Nelly, 8 anni, conservo ancora quell’appello sul sito – ricorda il papà. – Avevamo solo discusso il cambio di paese, ma avevamo ancora i documenti inviati in Cina”. Così con un rapido cambio della guardia, Antonella e Maurizio riuscirono a inviare entro poco tempo i documenti nel nuovo paese, per partire nel luglio del 2022 tutti insieme alla volta della Colombia.
I mesi dell’attesa sono stati riempiti di incontri preparatori e di collegamenti via Skype con la bambina che, nella sua non facile biografia personale, aveva sperimentato diverse famiglie affidatarie ma anche molte cure e attenzioni da parte dell’équipe psicosociale incaricata di accompagnarla verso la sua famiglia.
“È stato un periodo lungo di avvicinamento verso di noi e la sorella, svolto con grande professionalità. – Concordano i genitori. – Un periodo speciale in cui avevamo anche la possibilità di avere incontri Skype singoli, Nelly con il papà, solo con la mamma o  tutti insieme. Incontri sempre con l’assistenza di uno psicologo, nei quali potevamo anche giocare o disegnare assieme a distanza. Avevamo creato un gruppo WhatsApp così che potessimo avere la possibilità di inviare foto o messaggi a Nelly e nel contempo sapere dagli esperti come la situazione stesse evolvendo”.

Un percorso meraviglioso

Ascoltare questa famiglia sembra rivivere momenti quasi fiabeschi, dove il sogno di una vita – quello di Nelly di essere accolta e amata, finalmente e per sempre – si realizza in modo roseo e lineare.
In realtà, come tengono a precisare mamma e papà, il meraviglioso percorso vissuto tutti insieme – perché di meraviglia si tratta – è stato ed è ancora caratterizzato da fatiche e qualche difficoltà: un grande impegno per Nelly, che così piccola (seppure “grandicella”) ha dovuto nei suoi anni affrontare molto; un grande impegno per mamma e papà così come per Liu che, felicissima per l’arrivo della sorella, ha comunque dovuto fare molto spazio nella sua vita per accoglierla.
“Le sorelle si vogliono molto bene, frequentano lo stesso anno di scuola anche se in classi diverse – ora sono in quinta elementare – giocano e trascorrono tempo assieme. Liu è molto orgogliosa di presentare a tutti sua sorella. Vederle dormire assieme, cosa che a volte vogliono fare, è molto bello”, dicono Antonella e Maurizio.
Fin dall’incontro in Colombia, in una stanza addobbata a festa con palloncini e merende, Nelly dimostrava a mamma e papà il suo desiderio di voler essere figlia e sorella di Liu. “Nella sua vita è stata costretta a comportarsi da adulta –  ammette il papà – e questo certamente ha innescato dinamiche che piano piano possono sciogliersi”.
Nelly deve insomma permettere a se stessa di essere una bambina, delegando le più grandi responsabilità agli adulti che la amano, mamma e papà appunto.
“Vorremmo dire alle coppie in attesa che le difficoltà sono superabili, per quanto esistano, sono innegabili – concludono Antonella e Maurizio  – . Non bisogna pensare di  far tutti da soli, anzi farsi aiutare è la chiave di volta per comprendere come essere i migliori genitori possibili per questi bambini. Le dinamiche che si innescano in famiglia, quando entra un bambino grande, vanno comprese e per fortuna con l’aiuto di uno psicologo esperto di adozione stiamo crescendo ogni giorno e, speriamo, stiamo diventando genitori sempre più… bravi sia con Nelly sia con Liu”.

La bellezza dell’adozione

L’importante quindi non è solo prepararsi bene durante l’iter adottivo ma anche quando quel bambino che ha già percorso un pezzo di vita da solo entra in famiglia.
“Stiamo scoprendo adesso la bellezza dell’adozione. – Conclude Maurizio. – È  davvero una meraviglia assistere alla trasformazione di un bambino ‘estraneo’ che, con l’amore, diventa tuo figlio e tu al contempo diventi papà o mamma”.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it