Fratelli adottivi. Quando l’adozione si fa in… tre

Quando il figlio adottivo arriva in una famiglia dove è presente un fratello, il rapporto con questo è fondamentale per accogliere il nuovo arrivato

L’adozione? A volte si fa in tre. Quando in casa è infatti già presente un figlio adottivo (e non), non spetta solo ai due genitori il compito di accogliere il nuovo arrivato, ma anche al suo nuovo fratellino (o sorellina). È stato il caso, che merita di essere raccontato per illustrare quanto significativo sia questo ruolo, del piccolo Liang, ormai 13enne, figlio adottivo di una coppia che, con Ai.Bi. – Amici dei Bambini, ha recentemente completato una seconda adozione, donandogli un fratello, Song, di otto anni (i nomi sono di fantasia).

Liang è arrivato in Italia ormai sei anni fa e, con il nuovo arrivo si è visto spazzare letteralmente via gli spazi conquistati da un tenero “invasore”, che si appropria di tutte le nuove cose di casa. Ma, se la novità è stata per certi aspetti sconvolgente, la maturità di Liang ha stupito i genitori per la determinazione con cui questo abbia voluto aiutare il nuovo arrivato a “trovare la sua dimensione”.

Song è un bimbo pieno di energia e voglia di fare, ma non è purtroppo mai stato scolarizzato, perché la struttura che lo ospitava non lo riteneva necessario per un bimbo destinato all’adozione. In casa si è creato un legame tra fratelli, anche collaborando. Il fratello grande fa, il piccolo osserva e impara.

Liang prepara la tavola e Song lo segue e vuole fare lo stesso anche lui. Liang si mette sulla sua scrivania a fare i compiti… e Song, che non sa neanche tenere la penna in mano, lo imita. Si siede accanto, lo guarda e riproduce, quello che può.

Tutto questo concede minuti preziosi a mamma e papà per procedere con lavoretti in casa, che prima erano impossibili, perché il nuovo arrivato richiedeva molta attenzione. Ma ora il fratellone, paziente, insegna. Il piccolo, una spugna che vuole assorbire ogni cosa, per sentirsi “a casa” invece impara, facendo passi da gigante. Questa situazione serve a rinsaldare un rapporto tra fratelli che, se non di sangue, lo sono ora e pienamente grazie al grande miracolo dell’adozione. Un miracolo d’amore.