Giornata mondiale del Rifugiato. Emergenza Misna. In Italia sempre più minori stranieri non accompagnati: +600% in sei anni

Oggi, 20 giugno, Giornata mondiale del Rifugiato si moltiplicano le iniziative ufficiali e per un giorno tutti sembrano pronti ad accogliere a braccia aperte i rifugiati. Ma come vanno le cose gli altri 364 giorni dell’anno?

Intanto, mentre tra giovedì e venerdì scorsi c’è stato l’ennesimo naufragio di un gommone al largo della Libia con 126 vittime, in Italia è boom di minori stranieri non accompagnati.

I dati restituiscono una realtà sconfortante: in sei anni (secondo l’ultimo report più aggiornato), cioè da quando sono scoppiate le cosiddette “primavere arabe”, il numero dei minori stranieri non accompagnati è aumentato del 600%.

In tutto sono arrivati in Italia, per lo più sui barconi, 62.672 minori da soli. Nel 2011 erano 4209, nel 2016 25.846. In pratica un immigrato su sei arrivato l’anno scorso in Italia era minorenne non accompagnato.

Per l’81% si tratta di adolescenti, tra i 16 e i 18 anni, ma moltissimi sono anche i bambini, il cui numero cresce ogni anno. Nel 2012 gli immigrati nella fascia di età 0-14 anni erano 698, a fine 2016 ben 2.050. I loro Paesi di origine sono prevalentemente Egitto, Eritrea, Gambia, Nigeria, Somalia e Siria. Dalla Nigeria in particolare arriva il maggior numero di bambine e ragazzine.

Piaga nella piaga, c’è il fenomeno dei minori che non si fanno identificare e sfuggono al sistema di accoglienza formale. Sono coloro che vedono l’Italia come luogo di passaggio per raggiungere i parenti in altri Paesi europei. Le normative europee prevedono che questi minori chiedano asilo in Italia, che in seguito dovrebbe provvedere a ricollocarli.

In realtà ciò non è quasi mai accaduto perché nella tredicesima relazione sulle ‘relocation’ pubblicata dalla Commissione europea si legge che solo 5 minori sono stati ricollocati, verso la Norvegia.

Forse è proprio per questo che sempre più spesso i minori non accompagnati preferiscono affidarsi ai trafficanti. La promessa di aiuto per il ricongiungimento spesso si traduce in una realtà fatta di sfruttamento nel lavoro nero, attività illegali o prostituzione. Un fenomeno che negli ultimi 5 anni ha interessato praticamente tutti i minori non accompagnati di origine eritrea, somala, siriana e afghana.

Un’emergenza nell’emergenza, dunque, che non può più essere ignorata. Per questo in Italia, grazie alla campagna “Bambini in Alto Mare” e in collaborazione con prefetture, comuni, parrocchie e associazioni locali, Ai.Bi. promuove e garantisce loro una “giusta” accoglienza, basata su un modello di tipo familiare, a minori non accompagnati, madri sole e famiglie di profughi con bambini piccoli.

Grazie alla tua donazione: con 15 euro assicuri 1 kit prima pappa (piatto, biberon, posate, ciuccio); con 35 euro garantisci un paio di scarpe ad un minore straniero non accompagnato; con 60 euro garantisci un cambio di vestiti a una mamma migrante (abiti e intimo) e con 102 euro doni una retta mensile per la mensa scolastica ad un minore straniero non accompagnato.