Giovanardi: nessun “taglio” alle coppie che adottano

Il sottosegretario Carlo Giovanardi in una lettera di risposta ad un articolo pubblicato dal quotidiano “Avvenire” in data 17 novembre, in cui si dava notizia del taglio ai rimborsi per le famiglie che nel corso del 2009 avevano deciso di accogliere un bambino dall’estero, precisa che “..non è affatto stata prevista una cancellazione di tali fondi, al contrario, alle coppie che hanno adottato nel 2009 è stato riconosciuto un rimborso più favorevole. In effetti, nei mesi scorsi è stato predisposto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con il quale sono stabiliti ammontare e modalità del rimborso. In tale decreto si è previsto che le coppie con un reddito annuo fino a 35mila euro hanno diritto a un rimborso del 50% per le spese sostenute e quelle con reddito superiore a tale soglia, ma inferiore a 70mila euro, a un rimborso del 30%. Come potrà verificare, la Commissione per le adozioni internazionali, da me presieduta, a fronte di maggiori risorse finanziarie disponibili per tali finalità, ha voluto lanciare un segnale di forte attenzione nei confronti delle migliaia di coppie impegnate nelle procedure, adottive (circa 4mila nel 2010), eliminando i tetti di rimborso degli anni passati, che erano fissati rispettivamente a 6mila e 4mila euro per il primo e il secondo scaglione reddituale.”

Oltre al rimborso forfettario di 1.200 euro (erogato a partire dal 2007) queste ultime saranno, secondo quanto evidenziato da Giovanardi, avvantaggiate: in data 30 novembre, con pubblicazione in Gazzetta proprio oggi, un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri ha infatti stabilito che per le coppie con un reddito annuo fino a 35mila euro siano rimborsabili fino al 50% delle spese sostenute, mentre per quelle con un reddito superiore a tale soglia (ma inferiore a 70mila euro) fino al 30%.

Cifre che sostituiscono, dunque, quelle stabilite dal Fondo per le adozioni internazionali a partire dal 2005, che prevedevano il rimborso di un massimo di 6 o 4mila euro a seconda delle fasce di reddito. E che ci si auspica, ora, valgano anche per le coppie che hanno portato a termine un’adozione nel 2010: non 4mila (cifra che si riferisce al 2009, per l’appunto) ma, fino ai dati disponibili dello scorso agosto, solo 2.564, cioè ben il 30% in meno.

Sul tavolo, però, rimangono ancora dei nodi. Primo fra tutti, quel dato sul calo spaventoso delle adozioni di bimbi dall’estero nel 2010, che trova senz’altro origine nella drammatica congiuntura economica (la crisi scoraggia, anche psicologicamente, gli aspiranti genitori adottivi), ma anche nell’aumento dei costi: le adozioni internazionali sono sempre più “care”, le famiglie spendono circa 20mila euro tra viaggi e spese di mediazione. E non è un caso se, nello stesso decreto citato dal sottosegretario Giovanardi, si ravvisa proprio come sia «opportuno – recita il testo – modificare i criteri per l’erogazione dei rimborsi applicati negli anni precedenti in considerazione dell’intervenuta costante lievitazione dei costi di viaggio e soggiorno all’estero».

E poi, certo, rimane aperta la questione dei fondi. Che, sebbene in parte legati al budget della presidenza del Consiglio (non “toccato” dalla Legge di stabilità approvata martedì sera in Senato), per quella più consistente fanno capo a quel Fondo per le politiche della famiglia che invece, dalla Finanziaria, è risultato fortemente penalizzato. Il fondo, che finanzia tutti i progetti per la famiglia, ha infatti assistito a un taglio drastico: se nel 2008 aveva contato su 346,5 milioni di euro, nel 2009 ha dovuto fare i conti con la metà di quei soldi (186,6 milioni di euro), nel 2010 con 185 milioni e – questo l’allarme – sia nel 2011 che nel 2012 dovrà farli con appena 52,5 milioni di euro. Un ridimensionamento contestato negli ultimi mesi, e anche nel corso della Conferenza della famiglia di Milano un mese fa, dal Forum delle associazioni familiari.
Viene da chiedersi come, con queste cifre, potranno essere mantenuti i 25 milioni stanziati al sostegno delle adozioni internazionali e gli altrettanti 25 milioni stanziati per il Fondo nuovi nati di cui sopra, visto che le voci – due di almeno un’altra quindicina su cui spalmare il budget – da sole lo esaurirebbero quasi totalmente.

(Fonte: Avvenire,9 dicembre 2010)