Guerrieri (Genitori si diventa): “L’adozione internazionale è costruzione di un grande amore”

guerrieri-convegnoSono le vere protagoniste dell’adozione internazionale e vogliono dare il proprio contributo per risolvere la crisi di accoglienza che ha più che dimezzato il numero di bambini stranieri che hanno trovato dei nuovi genitori nel nostro Paese. Le famiglie adottive sono pronte a un confronto per ricostruire da capo un sistema in evidente declino. Lo assicura Anna Guerrieri, presidente dell’associazione familiare “Genitori si diventa”, intervenuta giovedì 27 agosto a Gabicce Mare alla tavola rotonda che si è svolta nel corso del convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”, organizzato da Amici dei Bambini.

Forte del suo essere un serbatoio di esperienze, grazie alla presenza di coppie che hanno vissuto realtà di accoglienza molto diverse tra loro, “Genitori si diventa” si pone come uno dei principali punti di riferimento nel dialogo tra i vari attori del sistema. Con un grande obiettivo: continuare a salvare quanti più bambini abbandonati possibili.

“Al centro c’è sempre la parola amore – spiega Guerrieri -. L’adozione internazionale è costruzione di un amore, cioè di una famiglia. E come famiglie sentiamo il dovere di continuare a fare adozioni finché ci saranno dei minori abbandonati. Le coppie sono le vere risorse che permettono a questi piccoli di vedere riparato il danno che hanno dovuto subire, l’abbandono”.

In quest’ottica, quindi, ognuno deve fare la sua parte: se le famiglie sono chiamate a fare proposte, anche il governo deve prendersi le sue responsabilità. Le premesse ci sono e sono nella cultura italiana. “Il nostro Paese ha una forte cultura dell’adozione – ricorda Guerrieri – e le buone prassi identificate dalla Conferenza de L’Aja in buona parte sono già scritte. Per fare rinascere l’adozione internazionale è ora necessario capire e superare le forzature del sistema che fanno sempre più spesso percepire l’adozione internazionale come una realtà troppo opaca”.