I bambini del Congo e il problema delle adozioni internazionali

cancrini200Solo un piccolo sfogo. Al giornale radio sentivo le varie polemiche sulla spettacolarizzazione dell ‘ arrivo dei bimbi congolesi accompagnati dalla ministra Boschi Dopo anni di spettacolarizzazione di escort, attacchi a magistrati comunisti, o del primo giorno in casa di riposo del sig. Berlusconi la notizia mi ha fatto solo che piacere. Per empatia con i genitori, dopo mesi di sofferenze.
MARIAGRAZIA TOMARO
L’ attenzione della ministra ai bambini congolesi corrisponde all’idea di Renzi sulla necessità di rivedere il sistema delle adozioni internazionali. Guardando con attenzione alla galassia di associazioni che se ne occupa e alle criticità che emergono dal loro funzionamento. In termini di rapporti con le burocrazie dei Paesi invianti e con la complessità degli ostacoli che esse frappongono (come è accaduto di recente in Congo o come accadde, alcuni anni fa, con la Bielorussia) all’iter dell’adozione ma in termini, anche, di preparazione delle coppie adottive alla complessità del compito che le attende. Quello che arriva da loro infatti è, inevitabilmente, un
bambino ferito da una serie di esperienze traumatiche che vengono sì rimosse nel momento della festa, quando una nuova famiglia offre loro l’accoglienza affettuosa che è il più immediato dei loro bisogni, ma che restano a lungo attive però, dentro di loro, se il tempo non arriva, con l’aiuto di quella stessa famiglia e/o di una terapia, di una rielaborazione curativa: capace di offrire al ragazzo, cioè, la piena consapevolezza della sua doppia identità e ai suoi nuovi genitori la possibilità di riconoscere, con gratitudine e con rispetto, il dono straordinario che hanno ricevuto dalla sofferenza di genitori biologici tremendamente più deboli e più sfortunati di loro ma vivi per sempre, comunque, nel cuore e nella mente dei figli.