I diritti dei bambini compiono 20 anni, ma nell’indifferenza

bambini_intorno_al_mondoUn anniversario con poche luci e ancora molte ombre quello odierno per i Venti Anni dalla firma della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia di New York.

Il diritto all’educazione, all’identità, alla partecipazione, a vivere con una famiglia ed essere accudito dai genitori. Tutti principi inviolabili sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite che ad oggi non trovano ancora piena applicazione. Se pensiamo al diritto a vivere e crescere con i genitori, ad esempio, le stesse Convenzioni e trattati europei riconoscono nella famiglia il più importante luogo di cura e tutela per ogni minore, eppure nella sola Italia sono più di 32mila i minori che non vedono rispettato questo principio fondamentale.

Cresce la consapevolezza rispetto alle difficoltà che vivono i bambini e adolescenti fuori famiglia, ma il quadro non è affetto positivo. Ci sono ancora da portare a termine progetti annunciati da anni come l’Avvocato del minore e la Banca dati. La legge 149/2001 è entrata pienamente in vigore nel luglio 2007, dopo sei anni di continui rinvii, tuttavia rimane l’incertezza sugli ambiti di operatività del curatore e dell’Avvocato del minore. I dubbi principali riguardano le differenziazioni tra le due figure e i rispettivi ruoli, con particolare riferimento al rapporto con il minore e con le parti del procedimento (genitori, servizi sociali e altre persone che a vario titolo si sono occupate della situazione del minore), l’assenza di un Albo che definisca le professionalità di tali figure e i soggetti che supporteranno i costi relativi alla retribuzione per le attività svolte. A due anni dall’entrata in vigore della legge 149/2001 continua quindi a essere necessario e urgente un intervento legislativo volto a garantire un’efficace applicazione della figura dell’Avvocato del minore, come è stato evidenziato anl di New York (redatto dal Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza).

Ferma al palo la Banca dati dei minori adottabili, prevista sempre dalla legge 149/2001 come importante strumento per favorire l’accoglienza familiare. Rimandata la sua attuazione a causa di regole di carattere tecnico-operativo in grado di definire la gestione dei dati relativi ai minori dichiarati adottabili in Italia, la mancata realizzazione della banca dati mette in evidenza le carenze del sistema italiano di raccolta dati dei minori adottabili.

E intanto cresce il numero dei minori fuori famiglia nel nostro Paese (più di 32.391) con una prevalenza, seppur lieve, dell’affidamento familiare (16.767) rispetto all’assistenza nei servizi residenziali (15.624). Una quota preponderante degli affidi, tuttavia, ha una durata superiore ai due anni e porta così i minori a vivere in un limbo affettivo che non dà loro la possibilità di creare legami familiari stabili.