famiglia. Forum Puglia discute della denatalità. Gorgoglione (AiBi), un figlio adottato rinasce

Il 2021: sarà l’anno della rivincita contro la denatalità?

Cosa fare per arrestare il crollo delle nascite in Italia? Rosina: “Se si vuole tornare ad essere un Paese vitale si deve favorire un clima culturale di rinnovata fiducia”.

Quali sono stati gli impatti dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 sulla natalità?

A spiegarlo è il primo rapporto  curato dal gruppo di esperti su demografia e Covid-19 dal titolo: L’impatto della pandemia di covid-19 su natalità e condizione delle nuove generazioni”. Un pool di esperti voluto dalla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e coordinato da Alessandro Rosina, professore ordinario di demografia e statistica sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, presentato nei giorni scorsi.

La situazione non è rosea, “i dati parziali dei primi otto mesi dell’anno evidenziano già una riduzione di oltre seimila e quattrocento nati rispetto allo stesso periodo del 2019 riporta l’agenzia di informazione SIR.

“La fecondità italiana, con una media di 1,29 figli nel 2019, risultava già prima della pandemia tra le più basse in Europa. Ma a preoccupare erano anche le dinamiche di continua diminuzione in tutto il decennio appena concluso – spiega Alessandro Rosina a SIR- Un andamento peggiore di quanto previsto. Le proiezioni con base 2011 dell’Istat indicavano per il 2019 un numero medio di figli per donna attorno a 1,45 (che poteva scendere a 1,38 nell’ipotesi più bassa). Il dato effettivo è stato pari a 1,29, quindi notevolmente inferiore anche rispetto allo scenario più negativo. In valore assoluto le nascite sono precipitate da oltre 560mila nel 2010 a circa 420mila nel 2019”.

Cosa fare per arrestare il crollo delle nascite in Italia?

“Se l’Italia vuole tornare ad essere un Paese vitale deve favorire un clima culturale di rinnovata fiducia, promuovendo le scelte desiderate e di valore delle nuove generazioni – sottolinea Rosina –Tra i segnali incoraggianti in questa direzione c’è la nuova impostazione delle politiche familiari contenuta nel Family act. Le misure previste, in particolare l’assegno universale e il rafforzamento dei servizi per l’infanzia, vanno però realizzate con urgenza e trovare efficace implementazione. C’è inoltre una possibile spinta a favore delle nuove generazioni che può arrivare da Next Generation Eu, che ha però richiede la capacità di realizzare progetti mirati e concreti sugli snodi formazione, lavoro e progetti di vita. Infinemolto dipenderà anche dal clima sociale del Paese e da quanto l’attuale incertezza potrà essere superata da una visione comune di futuro sul quale la scelta di avere un figlio possa diventare la scommessa principale”.