In Italia 10mila nati in meno in un anno. Griffini (Ai.Bi.): “Con l’adozione internazionale in pochi anni potremmo raggiungere il pareggio”

“L’Italia collabora con oltre 40 Paesi. Se ognuno di questi ‘donasse’ 200 minori abbandonati in cerca di una famiglia andremmo a pareggiare i conti con lo scorso anno. Ma la politica deve sostenere l’istituto adottivo”

Continua, drammatico e inesorabile, il crollo demografico in Italia. Mentre sembra che la politica si preoccupi di tutto, fuorché del problema per eccellenza, i dati continuano a fare paura. Solamente dal 2017 al 2018 il tasso di fecondità (numero di figli per donna) è sceso da 1,32 a 1,29. A certificare queste cifre è stata l’ISTAT. Le nascite sono scese sotto quota 440mila. Nel 2008, non una vita ma solamente dieci anni fa, erano 576.659.

Lo squilibro è ormai tale per cui gli ottantenni italiani (sono oltre 517mila) hanno più coetanei in vita rispetto ai neonati! L’età media alla nascita del primo figlio è salita a 31,2 anni, quando, negli anni Novanta, si aggirava sui 28 anni.

E il 2019? L’anno non si è certo aperto bene. Sono infatti state 5mila le nascite in meno nel primo semestre rispetto al 2018, con una proiezione di 10mila nati in meno alla fine dell’anno che sta per chiudersi.

C’è una soluzione a tutto questo? La provocazione la lancia Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, organizzazione nata oltre trent’anni fa da un movimento di famiglie adottive affidatarie, che si batte in Italia e nel mondo per contrastare l’abbandono minorile.

“Una soluzione rapida? – dice Griffini – Esiste e si chiama adozione internazionale. Una chimera? Assolutamente no. In Italia ci sono più di cinque milioni e mezzo di coppie senza figli e, tra queste, ben tre milioni di coppie sterili. Considerando che l’Italia , oggi ha rapporti per adozione internazionale con oltre 40 paesi, nei quali il problema dell’ abbandono infantile è rilevante, se ognuno di questi dovesse donare “solamente” 200 minori, raggiungeremmo il pareggio con i dati del 2018, per di più con un grande atto di giustizia sociale, quella di porre rimedio alla più grande ingiustizia della Terra, l’abbandono di minori. Certo, per fare questi discorsi, perché tutto questo funzionasse, bisognerebbe che anche le istituzioni credessero maggiormente nell’istituto dell’adozione internazionale. Come? Sburocratizzando e, soprattutto, concedendo alle coppie adottive un bonus per coprire parte dei costi”.

“La politica – ha chiuso Griffini – oggi sembra occuparsi di tutto, fuorché del tema vitale per definizione: quello della demografia. L’adozione può dare una grossa mano. Ma va sostenuta”.