Italia. Sconfiggere la povertà, partendo dai banchi di scuola

Le attività di sensibilizzazione del Pan di Zucchero di Ai.Bi. nelle scuole di Bolzano sul primo degli obiettivi dell’Agenda 2030: sconfiggere la povertà

Ogni anno oltre 5 milioni di bambini muoiono per fame. Uno ogni 15 secondi.
Le regioni del mondo più colpite sono l’Asia meridionale e l’Africa sub-sahariana, ovvero le due aree in cui si registrano i più alti tassi di denutrizione della popolazione, arresto di crescita, deperimento e mortalità infantile.
Tutto nasce dalla povertà estrema, che significa non poter disporre di risorse essenziali come cibo e acqua, ma anche non poter accedere alle cure sanitarie e, per i bambini in particolare, non ricevere la giusta istruzione, con la conseguenza di non avere la possibilità di trovare un lavoro grazie al quale provare a uscire dalla spirale di povertà in cui sono costretti a vivere. Non è un caso che, secondo tutti gli studi e le osservazioni statistiche, i figli delle persone povere tendono a restare poveri a loro volta se non sopraggiunge un aiuto esterno.

Il primo obiettivo dell’Agenda 2030: sconfiggere le povertà

Ecco perché il primo degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è proprio quello di sconfiggere la povertà. Ed ecco perché il progetto di educazione alla mondialità di Ai.Bi. “Io tu noi e il mondo”, finanziato dalla provincia di Bolzano, ufficio cooperazione, si è focalizzato proprio su questo. Nel suo complesso, il percorso si è articolato in cinque incontri, durante i quali sono stati presentati e approfonditi i temi della ricchezza e della povertà, sottolineando l’iniquità e la disuguaglianza all’interno del nostro tessuto sociale. L’obiettivo è stato quello di promuovere il sostegno dell’infanzia attraverso interventi di aiuto che incentivino la cultura del dono e della gratuità, incrementando altresì, come valore aggiunto, la fiducia nel contesto sociale in cui si vive.
Nell’ultimo incontro in programma, i ragazzi sono stati accompagnati a visitare il market solidale della S. Vincenzo, allestito proprio nel cuore del quartiere Don Bosco. Qui, ogni giorno, chiunque chieda aiuto può riceve generi alimentari di prima necessità. Con una particolarità, però: la persona non riceve più la classica “borsa” con dentro i prodotti già selezionati, ma, come in un vero e proprio supermercato, può fare la spesa prendendo dagli scaffali i prodotti di cui ha bisogno, “pagandoli” attraverso dei punti caricati su una tessera. Ogni prodotto, infatti, non ha un prezzo, ma un “punteggio”.
Durante la visita, il presidente dell’Associazione S. Vincenzo Roberto Santimaria ha spiegato ai bambini come i poveri siano presenti anche “nella ricca Bolzano”. Magari – ha proseguito – sono persone che hanno un lavoro ma non riescono comunque a fronteggiare le spese quotidiane, soprattutto se capita un imprevisto. Non è così difficile cadere in disgrazia. A molti è successo di perdere l’impiego, non riuscire a reinserirsi nel mercato del lavoro ed entrare così, in breve tempo, nella spirale dell’indigenza”.

Imparare la solidarietà sui banchi di scuola

Colpiti da queste parole e da tutto il percorso fatto durante il progetto di Ai.Bi., i bambini della scuola E. Chini hanno poi partecipato al confezionamento di piccoli presenti da donare ai bambini meno fortunati. Poi, con grande entusiasmo, hanno aiutato il sig. Roberto a scaricare un furgone di alimenti appena arrivato.
Infine, tutti hanno rinnovato il loro impegno a partecipare alla raccolta del banco alimentare che si terrà nelle giornate del 31 marzo e 1 aprile, all’uscita dei supermercati. Perché, come dice Roberto Cauda, dal 2006 al 2019 Direttore del Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (CeSI) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: “La solidarietà è il bene più prezioso che va coltivato fin da studenti”.