Kafala: Di Stanislao, il Governo si impegni a riconoscerla

In occasione della discussione del progetto di legge sulle modifiche al codice civile in materia di riconoscimento e di successione ereditaria dei figli naturali, che si è tenuta nei giorni scorsi presso la Camera dei Deputati, gli Onorevoli Di Stanislao (IDV) e Di Biagio (Fli) hanno sottoposto due Ordini del Giorno per impegnare il Governo alla tanto attesa ratifica della Convenzione Aja del 1996.

L’On. Di Stanislao ha chiesto che la ratifica avvenga nei tempi e nei modi dovuti e comunque in un arco temporale ragionevole al fine di tutelare tutti i diritti dei minori nelle situazioni di custodia che coinvolgono più Stati. L’On. Di Biagio ha chiesto l’impegno del Governo a presentare quanto prima al Parlamento il disegno di legge di ratifica della Convenzione.

I due atti sono stati accettati per il Governo dal Sottosegretario Sen. Alberti-Casellati, che ha risposto (richiamando quanto dichiarato in occasione delle mozioni approvate di recente al Senato sia in Commissione affari esteri alla Camera) che il Governo provvederà al più presto.

Riportiamo il testo dell’ODG dell’On. Di Stanislao che evidenzia la necessità di evitare discriminazioni nella materia della filiazione e della tutela dei minori.

“L’articolo 4 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC) richiede agli Stati parte di impegnarsi ad adottare tutti i provvedimenti legislativi, amministrativi e di altro tipo necessari per attuare i diritti riconosciuti nella Convenzione;
l’Italia non ha ancora ratificato la Convenzione de L’Aja del 19 ottobre 1996 che mira all’armonizzazione delle regole sulla giurisdizione, la competenza, la legge applicabile e il riconoscimento delle misure di protezione dell’infanzia in situazioni transfrontaliere;
il gruppo CRC aveva chiesto di monitorare i casi di minori che entrano in Italia per ricongiungimento familiare sulla base di un provvedimento di kafala (misura di protezione dell’infanzia del diritto islamico) per la necessità di armonizzare questo istituto con le norme italiane in materia di affidamento e adozione, ma al momento della redazione del presente aggiornamento non risulta vi sia alcuna novità;
si evidenzia, altresì, che non sono state risolte le problematicità interpretative e applicative per procedimenti di adottabilità e persistono le incertezze sugli ambiti di operatività del curatore e dell’avvocato del minore. Uno studio realizzato nel 2010 da un’associazione del Gruppo CRC ha evidenziato la grave disomogeneità della prassi nei diversi tribunali per i minorenni italiani rispetto alla nomina delle figure dell’avvocato del minore, del tutore e del curatore;
l’obiettivo principale del provvedimento in esame è l’importanza e l’urgenza di eliminare dal nostro ordinamento ogni retaggio di vecchie distinzioni tra i figli consentendo, finalmente, di dare piena attuazione ai principi e ai valori di cui è portatrice la nostra Costituzione;
il provvedimento in esame prevede la delega al Governo per adottare nuovi decreti o modifiche a disposizioni vigenti in materia di filiazione e di dichiarazione dello stato di adottabilità per eliminare ogni discriminazione tra i figli, anche adottivi,

impegna il Governo

ad avviare tutte le procedure necessarie per la ratifica della Convenzione de L’Aja nei tempi e nei modi dovuti e comunque in un arco temporale ragionevole al fine di tutelare tutti i diritti dei minori nelle situazioni di custodia che coinvolgono più Stati.
9/2519-A/1. Di Stanislao.