Kenya. Le attività del centro educativo Bosco Boys: un’isola di speranza in mezzo alla povertà e alla violenza delle strade di Nairobi

Con il contributo garantito dall’Adozione a Distanza, Ai.Bi. sta aiutando 15 ragazzi dell’orfanotrofio Bosco Boys, in Kenya. Un luogo dove i ragazzi abbandonati possono salvarsi dalla strada e trovare un proprio futuro

Il personale Ai.Bi. ha visitato Centro educativo dell’orfanotrofio Bosco Boys, in Kenya. Qua i bambini arrivano dopo i 6 mesi della prima fase cosiddetta della riabilitazione dopo essere stati raccolti dalla strada.
Il Centro era, come al solito, pulito, ordinato e i bambini e adolescenti sempre impegnati in qualche attività.

Il centro educativo dell’orfanotrofio Bosco Boys

Il Direttore Padre Chegue ha riportato le informazioni a proposito degli adolescenti direttamente sostenuti da Ai.Bi. attraverso l’Adozione a Distanza, ossia i 15 ragazzi che sono presso la Scuola tecnica e professionale di Embu e si stanno formando per ottenere il Certificato di idoneità in uno dei vari settori professionali.
Tutto procede abbastanza bene, a parte la “fuga” di due ragazzi. Il numero di ragazzi sostenuti da Ai.Bi. rimane sempre 15 perché quest’anno in totale sono stati 20 i ragazzi mandati a Embu presso il Centro Professionale.

I bambini per le strade

Ma soprattutto è stato affrontato il vasto problema dei bambini di strada anche per capire le ultime dinamiche in corso in Kenya e a Nairobi.
Ebbene, al solito numero dei bambini di strada provenienti dagli slum di Nairobi, si stanno aggiungendo sempre di più bambini provenienti da tutto il Paese, a dimostrazione della crescente povertà del Kenya in generale e di alcune Contee in particolare.
I bambini di alcune etnie si ritrovano in alcuni quartieri ben specifici, perché forse lì già conoscono qualcuno. Comunque, il gruppo più numeroso è quello della Etnia Luja provenienti dalla cosiddetta Western Region, ossia una delle zone più povere del Kenya. In particolare, dalle Contee di Bungoma e Busia. Esiste anche una motivazione culturale: nella cultura Luja il bambino maschio appartiene al padre e appena questo lascia la madre, il bambino viene rifiutato dal nuovo uomo e che si accoppia con la madre. Addirittura gli amici di scuola o di villaggio li prendono in giro. Una delle poche possibilità che rimane al bambino è di scappare da una intollerabile situazione familiare e sociale e di andare a cercar fortuna a Nairobi.

Il ritorno in strada dei ragazzi del’orfanotrofio

I risultati sono complessivamente positivi, anche se va tenuto presente l’inevitabile dato che dal primo salvamento dei bambini sulle strade fino al Certificato di Formazione Professionale solo il 35/40% porta a termine l’esperienza formativa. Gli altri ragazzi, in un qualsiasi momento del percorso, anche verso la fine, preferiscono far ritorno sulla strada.
È un dato da prendere con duro realismo con la consapevolezza che lavorare con questa tipologia di bambini e adolescenti comporti questi “rischi”.

L’Adozione a Distanza in Kenya

Anche tu puoi aiutare tanti minori abbandonati, decidendo di aderire al progetto di Ai.Bi. “Adotta a Distanza i bambini di un orfanotrofio in Kenya”, bastano 0,82 centesimi al giorno.

Per richiedere informazioni sull’Adozione a Distanza clicca qui