Kenya. Circoncisione: un rito di passaggio alle volte troppo cruento

Troppi minori morti o feriti a causa degli “scontri fisici che avvengo durante questi riti di passaggio”, ma molti casi non vengono denunciati

Mentre in Kenya l’infibulazione è una pratica ritenuta (giustamente) illegale, nel Paese, la circoncisione è considerata un rito di passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, spesso ancora praticata con metodi tradizionali, che alle volte comportano finali davvero troppo cruenti per i minori che vi sono sottoposti e che può mettere a repentaglio la loro stessa vita.

Nel 2020, il web magazine “The Standard” riportava la notizia della morte di due bambini, di 5 e di 7 anni, dopo essere stati sottoposti ad una circoncisione tradizionale. Causa della morte, una pratica effettuata (evidentemente) non correttamente e il conseguente dissanguamento dei piccoli, non portati dai genitori in ospedale perché facenti parte di una setta che non crede nella medicina moderna, ma che sosteneva di poterli guarire esclusivamente tramite preghiere.

Il web magazine sottolineava come almeno 11 minori, dal 2016 al 2020, fossero morti a causa di circoncisioni approssimative, 25 fossero rimasti lesi e altre decine quelli feriti a causa degli “scontri fisici che avvengo durante questi riti di passaggio”. Specificando che il numero reale poteva essere molto più alto, poiché molti casi non vengono denunciati.

Perché sostenere i progetti di Ai.Bi. in Kenya

Ai.Bi. da quasi 15 anni, porta il suo sostegno all’infanzia sola, abbandonata o in difficoltà familiare del Kenya. Nel Paese, sono più di 1 milione i bambini non hanno accesso all’educazione primaria, più di 2 milioni i minori orfani e circa 300.000 quelli che vivono per le strade.

Se il Kenya è una terra affascinante, allo stesso tempo, in alcune aree conserva pratiche tradizionali alle volte cruente. Ai.Bi. con il suo impegno, cerca di prendersi cura dell’infanzia in difficoltà ma allo stesso tempo di far comprendere agli adulti che circondano questi piccoli come sia doveroso e fondamentale abbandonare ogni gesto che non rispetti i più elementari diritti dei bambini. Primo su tutti, il diritto alla vita.

Chiunque può dare il proprio contributo ai progetti che Ai.Bi. porta avanti in Kenya, sia attraverso una donazione una tantum, sia decidendo di aderire all’iniziativa: “Adotta a Distanza i bambini di un orfanotrofio” in Kenya.