Kenya, storie di infanzia sospesa: alla Shelter Children’s Home si ricuce il legame con la famiglia

Grazie al progetto “Sostieni a distanza i bambini di un orfanotrofio”, bambini abbandonati tornano a sorridere tra banchi di scuola, terapie psicologiche e nuove speranze di poter ritornare dalla propria famiglia

Nella periferia di Nairobi, tra le mura della Shelter Children’s Home, ogni giorno si costruisce il futuro. Qui, grazie al progetto di Ai.Bi. Amici dei BambiniSostieni a distanza i bambini di un orfanotrofio, decine di minori trovano un rifugio sicuro, un banco su cui studiare e una mano tesa che li accompagna nella crescita.
Ma il passato, con le sue ferite ancora aperte, continua a bussare.

La Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi

Il 25 maggio scorso, in occasione della Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi, i piccoli ospiti dell’orfanotrofio sono stati coinvolti in un’iniziativa toccante e significativa: un momento di riflessione, ma anche di speranza.
Perché in luoghi come questo, nel quale vivono bambine e bambini per i quali il concetto di “casa” è stato spesso negato o dimenticato, si lavora ogni giorno per restituire loro la possibilità di un futuro diverso, più giusto. La partecipazione all’evento ha avuto un forte impatto emotivo sui minori, alcuni dei quali portano con sé esperienze dirette di abbandono.
D’altra parte, l’iniziativa è stata pensata proprio per sollecitare le istituzioni e l’opinione pubblica verso un tema che per Ai.Bi. Amici dei Bambini è sempre stato centrale: accendere i riflettori sul tema della reintegrazione familiare.

La reintegrazione famigliare

Molti dei bambini accolti negli orfanotroi, infatti, non sono “abbandonati” nel senso che non hanno una famiglia, ma magari la loro situazione è figlia della disperazione di chi non riesce più a dare da mangiare ai propri figli, per l’estrema povertà, e cerca di offrire loro una via di salvezza anche se questa significa allontanarli. Altri ancora, invece, possono avere dei parenti disposti a prendersi cura di loro, se solo qualcuno li mettesse in contatto e verificasse la possibilità di un reinserimento… Ed è proprio qui che il personale di Ai.Bi. e degli istituti, grazie anche al sostegno a distanza, si inserisce per svolgere il fondamentale lavoro di indagine e di ricerche per ritrovare le famiglie d’origine di questi bambini.
Dopodiché, quando le condizioni lo permettono, viene studiato un piano di riavvicinamento, di formazione e di sostegno che possa riportare i bambini all’abbraccio con i propri cari, primo passo verso la possibilità di un nuovo inizio.
Il progetto di sostegno a distanza, dunque, non si limita a garantire cibo, istruzione e cure mediche. Offre anche un accompagnamento psicologico costante e personalizzato, volto a preparare i bambini, da un lato, e le famiglie, dall’atro, al momento del loro ricongiungimento. Una sfida delicata ma necessaria, perché crescere in un ambiente familiare amorevole è un diritto imprescindibile per ogni minore.

Guardare al domani senza dimenticare il passato

Alla Shelter Children’s Home si apre un libro ogni giorno, ma non si dimenticano le pagine più dolorose.
Si guarda avanti, con coraggio e determinazione, nella consapevolezza che ogni bambino ha diritto a una storia a lieto fine.

Come partecipare al progetto “Sostieni  a distanza i bambini di un orfanotrofio” in Kenya?

Se vuoi stare  vicino ogni giorno alle bambine e ai bambini degli orfanotrofi sostenuti da Ai.Bi in Kenya e ricevere periodiche notizie e informazioni su di loro e sui loro progressi ( o altro frase più carina ) puoi aderire al progetto Sostieni a distanza i bambini di un orfanotrofio.

E ricorda: come ogni donazione, anche le Adozioni a Distanza di Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali.
Questo progetto fa parte della campagna Emergenza Abbandono in Africa: per donazioni clicca qui.