Kenya. Nutrizione, salute e 20 reinserimenti familiari! I successi del progetto Occhi di Speranza

Grazie al sostegno dell’azienda Elektrovent, la terza annualità del progetto Occhi di Speranza, rivolto ai minori vulnerabili dell’orfanotrofio Shelter Children’s Home, in Kenya, ha raggiunto notevoli traguardi, soprattutto nel reinserimento dei minori all’interno delle famiglie d’origine

Sono ormai tre anni che l’azienda bresciana Elektrovent sostiene il progetto di Ai.Bi. in Kenya “Occhi di Speranza”, contribuendo in maniera determinante a sostenere i minori dell’orfanotrofio Shelter Children’s Home soprattutto nel momento in cui sono chiamati a reinserirsi nella società.
“Io ed Alberto siamo molto felici ed orgogliosi  dei risultati ottenuti  col progetto “Occhi di speranza” all’orfanatrofio di Shelter.  – dice Marco Poggiato titolare, insieme ad Alberto Basso di Elektrovent, azienda di Soaino del Lago (Brescia) che produce ventilatori industriali – Crediamo infatti che sia giusto che una parte dei  frutti del  successo che finora Elektrovent ha ottenuto,  grazie anche all’impegno dei nostri  dipendenti, sia destinato a migliorare le prospettive di vita  dei bambini del Kenya che sono meno fortunati dei nostri figli. Grazie  a tutti gli operatori di  Ai.Bi, della sede e di Shelter, che rendono possibile che tutto ciò si realizzi.” è il messaggio di Marco Poggiato, proprietario dell’azienda Elektrovent insieme ad Alberto Basso.
In questi tre anni di progetto è stato possibile pianificare una serie di attività che hanno accompagnato bambini e ragazzi abbandonati in un cammino verso il futuro e verso l’autonomia. In particolare, la terza annualità del progetto ha portato a compimento una serie di attività che hanno permesso di centrare tutti gli obiettivi prefissati.

Miglioramento del livello di nutrizione

Grazie alla costruzione di un pollaio con 200 galline, è stato possibile proporre ai bambini e i ragazzi dell’orfanotrofio una dieta più equilibrata con uova e carne di pollo. Ma i risultati ottenuti sono andati anche oltre, apportando benefici che proseguiranno anche dopo le fine del progetto e permettendo al Centro di avviare un percorso di auto sostenibilità economica.

Miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie

Per questo obiettivo, le attività si sono concentrate nel dormitorio dell’orfanotrofio, che ospita stabilmente 50 minori, a cui se ne aggiungono 30 quando tornano per le vacanze gli studenti che frequentano la Boarding Schools.
I lavori compiuti hanno previsto l’installazione di scaffalature in tutte le stanze così che gli indumenti dei bambini possano essere tenuti in maniera ordinata e pulita; la sanificazione di tutte le pareti del dormitorio con un prodotto speciale per togliere la grande umidità che era presente e, successivamente, la tinteggiatura di tutti i muri, così che per diversi anni non ci sia bisogno di ulteriori interventi.

Valutazione dei reinserimenti familiari

Durante la seconda annualità del progetto era stata avviato un grosso lavoro di reinserimento dei minori, ove possibile, all’interno delle loro famiglie d’origine. Quest’anno si è voluto monitorare l’andamento di questa attività, anche per capire come eventualmente poter migliorare la formazioni di bambini e genitori per rendere sempre più efficace la reintegrazione.
Per procedere è stato selezionato uno psicologo esperto di infanzia abbandonata e sono state condotte interviste presso le abitazioni di tutte e 17 le famiglie in cui è stato reinserito un bambino. La valutazione ha fornito elementi importanti per capire quali sono le debolezze da risolvere: per esempio si è evidenziata la necessità si una formazione più profonda e completa sia da parte delle famiglie che riaccolgono, sia degli stessi bambini. Inoltre, si è constato il bisogno di una consulenza psicologica per alcuni casi specifici e, in generale, di un accompagnamento delle famiglie per un periodo congruo di tempo.

Attività di reinserimento familiare

Oltre alla valutazione appena vista, grazie ad alcuni fondi non spesi nel primo semestre, nel secondo periodo dell’anno di progetto è stato possibile iniziare subito la formazione dei 20 bambini che entro la fine del 2023 saranno reintegrati in famiglia e delle relative famiglie.
In particolare, sono state visitate 9 delle 20 famiglie per capire il grado di preparazione e consapevolezza, e nelle stesso tempo il loro livello socioeconomico. Si è tenuto un incontro con tutte le famiglie presso il Centro di Shelter, per spiegare il percorso che avrebbero intrapreso, e un altro incontro, con analoghe finalità, con tutti e 20 i bambini.
Con tutti i bambini, questa volta presi individualmente, è stato poi eseguito un primo colloquio per capire chi di loro avesse bisogno di un accompagnamento psicologico.

Conclusioni

L’intero progetto ha avuto un andamento senza dubbio positivo, riuscendo a implementare tutte le attività pensate per raggiungere i relativi obiettivi.
Il principale è stato quello di de-istituzionalizzare il maggior numero possibile di minori per riportarli in famiglia. Ebbene, con certezza si può dire che i frutti siano stati davvero positivi, riuscendo a passare da un numero di reinserimenti familiari che si aggirava sui 2 o 3 all’anno, ai 20.
Il nuovo Progetto sostenuto da Elektrovent “Occhi di speranza” potrà ottenere risultati ancora più lusinghieri.