Kenya. I successi dell’attività di reinserimento in famiglia

Uno dei principali obiettivi dei progetti di Ai.Bi. in Kenya è quello di reintegrare i minori nelle loro famiglie d’origine. Un lavoro lungo e complesso ma che dà sempre risultati importanti e che fanno guardare al futuro con fiducia

Durante tutto l’anno, grazie al grosso lavoro di tracciamento, prima, e di formazione e monitoraggio, poi, diversi bambini che vivono negli orfanotrofi del Kenya riescono a essere reinseriti all’interno delle loro famiglie, ridando loro quel “diritto di essere figli” che dovrebbe essere garantito a ogni minore e assicurando, nel contempo, al bambino così come alla sua famiglia, un aiuto concreto per affrontare il futuro e attenuare il rischio di un secondo abbandono.

L’incessante lavoro di monitoraggio e formazione per il reinserimento in famiglia

La reintegrazione dei minori in famiglia segue, ormai, un percorso consolidato, messo a punto in anni di esperienza durante i quali sono stati centinaia di casi di successo. Solo alla fine del mese di agosto, per fare un esempio, nell’acro di una settimana sono stati portati a termine ben 5 reinserimenti.
L’attività coinvolge sia i ragazzi di strada, che specie in una città come Nairobi sono numerosissimi, sia i minori che da tempo si trovano negli istituti con i quali Ai.Bi. collabora. In ogni caso, il “fronte” sul quale si opera è duplice: da un lato si lavora sul minore, offrendogli accoglienza, istruzione, e un percorso di formazione che mira a re-insegnargli le regole generali del vivere in comunità.
Dall’altro si opera con la famiglia, prima con il complesso lavoro indispensabile per rintracciare il nucleo familiare originario, anche allargato, e valutare la possibilità di un reinserimento del minore al suo interno. Dopodiché, se il riscontro è positivo, si porta avanti anche con la famiglia un lavoro di formazione, unito a un sostegno per l’avvio, o il potenziamento, di attività generatrici di reddito, nella consapevolezza che è la povertà uno dei principali motivi di abbandono dei figli.
La fase finale del reinserimento prevede periodiche visite da parte del minore presso la famiglia fino al suo trasferimento definitivo. Ma, anche una volta avvenuto, il supporto di Ai.Bi. e del personale degli orfanotrofi non finisce, con l’effettuazione di periodiche visite di monitoraggio.

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L’attività di reintegrazione familiare prosegue senza sosta durante tutto l’anno. Per questo, c’è sempre bisogno del sostegno di tutti. Dare il proprio contributo è facile e può avvenire sia attraverso una donazione una tantum, sia decidendo di aderire all’iniziativa: “Adotta a Distanza i bambini di un orfanotrofio” in Kenya.