Kenya. 5 bambini, 5 storie, una sola speranza: un’adozione a distanza per tornare a “casa”.

“Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi.” 

Un vecchio adagio che sembra valere per tutti tranne che per i bambini accolti negli istituti che vivono ogni giorno, inclusa la Pasqua, lontani dal calore di una famiglia.

Lo sanno bene, Cynthia, Anaya, Isaac, Andrew e Stacey. Alle loro spalle un’infanzia segnata da povertà, abbandono, maltrattamenti e privazioni.

Avevamo già lanciato un appello per ognuno di questi 5 bambini alla ricerca di un sostenitore a distanza che si prendesse cura di loro e delle loro famiglie. Ma Cynthia, Anaya, Isaac, Andrew e Stacey continuano ad aspettare senza perdere la speranza.

Ad ogni lettera consegnata ad un altro bambino accolto in istituto, ad ogni disegno fatto o una telefonata che arriva da un paese lontano, lontano,  l’Italia, Cynthia, Anaya, Isaac, Andrew e Stacey chiedono foglio e matite per poter scrivere o disegnare.

E sì, perché a un sostenitore a distanza c’è tanto da raccontare e, soprattutto, da chiedere. Come ti chiami? Quanti anni hai? Conosci il mio Paese? Hai figli anche tu? … ce poi chi nella prima letterina al suo sostenitore va sul concreto, chiedendo aiuto per risolvere un’ operazione di matematica o rispondere ad una domanda di geografia. Se vive in un Paese così lontano saprà pur qualcosa, si dicono tra sé e sé!

Una certezza però ce l’hanno: che quel sostenitore a distanza ha scelto di prendersi cura di un bambino al quale è stata rubata l’infanzia e che sogna di crescere al sicuro, studiare, poter essere curato se necessario e, soprattutto, poter un giorno tornare a vivere in famiglia.

Noi vogliamo restituire a Cynthia, Anaya, Isaac, Andrew e Stacey la loro infanzia e l’amore di una famiglia. E tu?

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