La Provincia di Trento promuove Ai.Bi.: confermata la certificazione Family audit

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Conciliare lavoro e famiglia: con Amici dei Bambini si può. Lo ha stabilito il Consiglio del Family Audit, istituito dalla Provincia Autonoma di Trento, ideatrice di questo speciale standard di certificazione: uno strumento manageriale basato sul perseguimento della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare. L’idea alla base di questa iniziativa è quella secondo cui un lavoratore a cui è permesso di conciliare adeguatamente lavoro e famiglia porta giovamento non solo a sé stesso, ma – divenendo più produttivo – anche all’azienda o ente con cui collabora.

Ai.Bi. è una delle 50 organizzazioni, sia profit che non profit, distribuite su tutto il territorio nazionale che hanno aderito alla sperimentazione del Family Audit avviata nel 2012 dall’allora ministro della Famiglia Andrea Riccardi.

La sperimentazione, della durata di 3 anni, comporta che ogni ente predisponga un proprio piano di conciliazione. Piano poi sottoposto all’esame della Provincia di Trento che ne dà una valutazione. In caso di approvazione, l’ente ottiene il certificato base e può quindi avviare concretamente la sperimentazione. Al termine del primo anno, il Consiglio del Family Audit della Provincia di Trento procede a una nuova verifica che, se positiva, permette all’ente di ottenere la conferma della certificazione.

È questo il risultato ottenuto da Ai.Bi. che ha svolto il primo anno di sperimentazione da agosto 2013 allo stesso mese del 2014 e a ottobre 2014 ha superato brillantemente la verifica, ottenendo quindi la relativa certificazione. Amici dei Bambini è ora al lavoro per attuare il piano di attività previsto per il secondo anno.

Ai.Bi. è tra le 10 organizzazioni nazionali ad avere ottenuto la conferma della certificazione nei mesi di ottobre e novembre 2014.

Soddisfazione da parte dei responsabili amministrativi di Amici dei Bambini. “Il percorso del Family Audit – dice Antonio Crinò, direttore generale di Ai.Bi. – sta iniziando mostrare i suoi risultati all’interno della nostra organizzazione. Un risultato che per Ai.Bi. riveste un’importanza se possibile ancora maggiore che per le altre organizzazioni: un ente come il nostro, che promuove la famiglia, non può non prestare massima attenzione alla conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare. Speriamo che quanto prima si aprano i tavoli di lavoro su questi temi anche con le amministrazioni pubbliche, in modo che la conciliazione famiglia lavoro divenga parte delle politiche sociali complessivamente attuate sul territorio e che si possa quindi andare oltre la sperimentazione attuata da  singole organizzazioni”.