La ricerca della verità sul blitz della CAI in Congo: l’interpellanza di Di Biagio sottoscritta da 19 senatori

bambino congoSulla vicenda Congo in tanti e da più parti vogliono vederci chiaro. Da Destra a Sinistra passando per il Centro, 19 senatori hanno, infatti, sottoscritto l’interpellanza urgente presentata dal senatore Aldo Di Biagio, del gruppo Per l’Italia,  al Presidente del Consiglio e al ministro degli Affari Esteri.

Una  trasversalità di cofirmatari  provenienti dai più diversi schieramenti politici: 6 del Partito Democratico (Albano, Cucca, Della Zuanna, Fasiolo, Ferrara, Puppato), 3 di Area Popolare (Dalla Tor, De Poli, Mancuso), 2 di Forza Italia (Liuzzi, Rizzotto), 2 del gruppo delle Autonomie (Longo, Zin), 4 del Gruppo Misto (Bignami, Gambaro, Mastrangeli, Orellana) e 2 delle Grandi Autonomie e Libertà (Caridi, Compagnone).

Il caso dei 22 bambini congolesi, trasferiti il 29 dicembre scorso di notte da una casa famiglia di Kinshasa a un altro luogo, turba, dunque, le coscienze di molti, mettendo d’accordo le varie anime politiche accomunate dalla stessa richiesta impellente: fare chiarezza su quello che è successo quella notte. E perché.

Di seguito il testo completo dell’interpellanza.

Interpellanza

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale – Premesso che:

l’adozione internazionale è un ambito nel quale l’Italia ha sempre ricoperto un ruolo di primo piano, collocandosi ai primi posti tra i Paesi adottanti e conseguendo una credibilità e un riconoscimento internazionale che l’ha resa prima ambasciatrice di questo meritevole istituto;

tale riconoscimento è il frutto di un intenso, proficuo e sinergico lavoro portato avanti con grande competenza, negli anni, dai diversi attori che partecipano al sistema di adozione internazionale (enti accreditati e Commissione per le adozioni internazionali italiana) in un confronto aperto e rispettoso con le autorità dei Paesi coinvolti;

fonti di stampa nazionale e internazionale riferiscono, in queste ore, preoccupanti avvenimenti, in questo ambito, in riferimento ad un trasferimento di 22 bambini congolesi, interessati da procedimenti di adozione da parte di coppie italiane, nella città congolese di Kinshasa;

i bambini, residenti nell’orfanotrofio “Maison familiale Ange Gabrielle” di Kinshasa, sarebbero stati prelevati la sera del 29 dicembre 2014 da 3 uomini inviati dalle autorità italiane della Commissione delle adozioni internazionali (CAI). Secondo le fonti locali di tratterebbe di bambini adottati da coppie italiane;

tutta la vicenda, i cui contorni stanno interessando in queste ore le istituzioni della Repubblica democratica del Congo anche per la mancanza di informazioni circa l’attuale collocazione dei bambini e il loro stato, presenta profili di grave criticità nel merito e nel metodo. Secondo la stampa locale il prelievo dei bambini, ancora in pigiama, sarebbe avvenuto alle ore 22 e i bambini sarebbero stati impauriti e visibilmente traumatizzati;

oltre alle evidenti preoccupazioni relative alle conseguenze psicologiche di una tale modalità operativa sui minori, tanto più in considerazione della situazione di disagio e fragilità che caratterizza i minori in stato di abbandono, tutta la dinamica desta forti perplessità in relazione al mancato rispetto degli adempimenti richiesti, in una simile situazione, sotto il profilo formale;

tali fatti sarebbero avvenuti senza il coinvolgimento delle autorità della Repubblica democratica del Congo e, in particolare, senza il coordinamento con le autorità locali che dal 2013 hanno sospeso tutte le procedure di adozione;

il quotidiano congolese “Le Potentiel” del 19 gennaio 2015 riferisce che il caso è all’attenzione del locale Ministero del genere della famiglia e del bambino, che avrebbe ricevuto una denuncia da parte di un giudice per l’infanzia concernente “l’illegalità di questa operazione”;

la Repubblica democratica del Congo, dove l’Italia è il secondo Paese per numero di adozioni effettuate, si trova ancora oggi in una situazione di forte empasse a seguito della decisione nel 2013 delle autorità congolesi di bloccare gli iter adottivi, ciò che tiene attualmente in sospeso moltissime famiglie italiane con procedimenti adottivi in corso;

la Commissione per le adozioni internazionali sul proprio sito internet in data 20 gennaio 2014 ha pubblicato un comunicato di smentita ed è dunque necessario acquisire informazioni dettagliate sulla vicenda, che rischia di scadere in un caso diplomatico senza precedenti,

si chiede di sapere:

se il Governo sia a conoscenza di quanto evidenziato;

se corrisponda al vero che la CAI ha ordinato di prelevare di notte i 22 bambini congolesi per trasferirli altrove;

quali siano le evidenze dettagliate inerenti al trasferimento e dove siano attualmente i bambini coinvolti;

quali iniziative si intenda predisporre per rettificare, sotto il profilo diplomatico e istituzionale, le criticità evidenziate;

quale sia, allo stato attuale, la situazione delle adozioni in Congo e quali iniziative si intenda intraprendere per superare l’empasse.