“La Russia la chiama… Valeria ha la neve nel cuore, ma non sarà mai più sola”

russiSiamo Stefano, Paola, Monica e Valeria Beatrice. Eravamo in tre, ma Valeria, ne siamo certi, ci aspettava già tra quei boschi della Russia, freddissimi d’inverno ed umidi d’estate.

E’ lì, in mezzo a quel paesaggio meraviglioso e inospitale, sterminato, bianchissimo, quasi sovraumano, che siamo diventati quattro.

La nostra famiglia è nata (rinata?) otto anni fa.

Abbiamo avuto una storia di adozione complicata ed emozionante, come, in fondo, lo sono un po’ tutte le storie di adozione.

Grazie a una grande pazienza e alla voglia di non mollare, siamo arrivati a quel giorno di 8 anni fa…  Qui, tra piantine di fragole e pomodori, cresciute nel tepore di un’aula scolastica, a dispetto delle gelide temperature esterne, ci hanno permesso di conoscerti per la prima volta.

Eri solare, birichina e spaventatissima: Valerija Valerevna , nostra figlia!

Sei diventata, nei mesi successivi, Valeria Beatrice (Bea come ancora ti chiamiamo ogni tanto) e poi Vale.

Hai dovuto crescere e capire che stare al mondo non è così facile, soprattutto per chi, come te, ha dovuto imparare tutto da sola, anche a piangere e a consolarsi senza l’aiuto di nessuno. Per dieci lunghissimi anni …, mentre ci aspettavi in mezzo a quei boschi.

Ora Vale ha compiuto 18 anni e da un po’ la Russia la chiama… Anche se fa fatica a dirlo, anche se quasi non vuole ammetterlo con se stessa, il suo Paese è nel suo cuore e sente il bisogno di ritrovarlo.

Ma una cosa è certa. Lei sa, e lo sente nel profondo, che ora siamo in quattro ed è in quattro che la accompagneremo a ritrovare  il profilo dei boschi, il profumo della sua terra, l’odore bianco del gelo.

Ancora oggi, quando il cielo è coperto, Valeria annuncia, prima di chiunque altro, prima di qualunque previsione meteo, che sta per nevicare.

Lo sa e lo sente. Perché quello è il suo orizzonte, sono le sue radici: un pezzetto del suo mondo interiore, da cui la sua famiglia non la separerà, ma anzi la aiuterà a ricomporre.