L’Italia dell’atletica corre con i figli dell’accoglienza

Agli Europei, l’Italia vince grazie ai suoi atleti figli dell’adozione. Yohanes Chiappinelli e Yeman Crippa dimostrano che l’unità nella diversità è la vera forza

L’atletica italiana si colora di storie di accoglienza e integrazione, raccontando di giovani talenti che, nati altrove, hanno trovato un trampolino di lancio verso il successo sportivo. Questi atleti, simboli di una società in continua evoluzione, non solo hanno abbracciato lo sport come passione ma anche come via per esprimere il proprio essere parte di un’Italia moderna e inclusiva.

Storie di adozione e di successo

Yohanes Chiappinelli, nato nella capitale etiope e trasferitosi in Italia da piccolo, ha scoperto nel mezzofondo la sua vocazione dopo aver esplorato altri sport. La sua storia è quella di un’integrazione riuscita, sostenuta dall’amore di una famiglia senese e dalla passione per la musica, che lo ha visto diplomarsi in un liceo musicale e dedicarsi a strumenti come pianoforte e clarinetto.
Yeman Crippa, altra stella dell’atletica leggera italiana, porta con sé una storia di resilienza e coraggio. Dall’orfanotrofio in Etiopia alla ribalta europea, la sua vita è un inno all’adozione e all’integrazione. Campione italiano in diverse discipline, da lui l’Italia si aspetta grandi cose, e il suo successo è un messaggio potente: non importa da dove vieni, ma quanto sei disposto a correre per raggiungere i tuoi sogni.
Sono esempio di lo sport possa essere anche un veicolo di cambiamento sociale, un luogo dove le differenze si annullano e dove l’unico criterio di valutazione è il talento.

Image Credits: Foto di GRANA/ FIDAL FIDAL