Lucca, proposta M5S: “Più affido e meno comunità per i minori stranieri non accompagnati”

LUCCAL’affido familiare come forma di accoglienza più idonea per i giovani migranti e di minor impatto economico per il Comune. È questa la proposta presentata negli ultimi giorni di gennaio dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle al sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, relativamente alla questione dei minori stranieri non accompagnati. Lo scopo  è quello di portare l’amministrazione comunale a garantire una migliore accoglienza a questi ragazzi e a razionalizzare la relativa spesa, che per il 2104 rischia di superare il milione di euro per le rette destinate agli istituti e alle comunità che ospitano i giovani immigrati.

Attualmente il Comune di Lucca si prende cura di 25 minori stranieri non accompagnati, per lo più provenienti dall’Albania e di età compresa tra i 13 e i 17 anni. In media ne arriva uno a settimana, si presenta in questura e chiede di essere aiutato. Le strutture convenzionate con il Comune di  Lucca sono perennemente al completo e quindi questi ragazzi vengono dirottati nei paesi vicini, ma restano a carico delle casse comunali lucchesi. Solo nel primo trimestre del 2014 il Comune ha stanziato 315mila euro, in base a una stima effettuata a partire dal costo delle rette di ciascun istituto e dal numero di minori non accompagnati presenti nelle strutture di accoglienza al 31 dicembre 2013. Il dato più evidente è quello relativo al divario di spesa per la retta giornaliera negli istituti che varia dai 50 ai 100 euro. Il che vuol dire 27mila euro all’anno per ciascun minore accolto. L’affidamento familiare invece comporterebbe una spesa molto inferiore: il contributo economico per le famiglie affidatarie infatti sarebbe di 500-800 euro al mese.

“Occorre in primis razionalizzare le convenzioni con gli istituti ospitanti – ha affermato Laura Maria Chiara Giorgi, consigliere comunale del M5S –, non è tollerabile che l’ospitalità costi da 50 a 100 euro al giorno, non crediamo che coloro che prendono il doppio diano un’accoglienza molto diversa dagli altri. Ma soprattutto occorre incentivare l’affido familiare che sicuramente da a questi minori un ambiente più sereno ed educativo. Per il Comune, pur prevedendo un contributo economico alla famiglia affidataria, vi sarebbe una forte riduzione dei costi. Però occorre che il Comune incentivi e pubblicizzi questa soluzione in modo che le famiglie sappiano dell’esistenza di questa opportunità”.

 

Fonte: Lo Schermo