Lucia Annunziata difende Balotelli: ”Lasciate stare il nostro figlio adottivo”

balotelli200Tutti contro Mario. E’ stata senza dubbio un’eliminazione bruciante, quella dell’Italia ai mondiali brasiliani. Qualcuno la definisce un’occasione sprecata, altri con toni catastrofici parlano del fallimento dell’intero sistema calcio italiano, tutti (o quasi) hanno eletto, come spesso accade in Italia, il loro capro espiatorio. La vittima preferita dell’improvvisato tribunale nazionale è risultato Mario Balotelli, al quale, dall’opinione pubblica ai media fino ai compagni di squadra, è stato addebitato il peso delle responsabilità della débacle azzurra in terra verdeoro.

Dal coro delle critiche si è levato il controcanto di Lucia Annunziata, direttore de l’Huffington Post, che andando oltre le considerazioni squisitamente calcistiche, ha fondato la sua apologia del Marione nazionale sugli aspetti emotivi ed esistenziali della vicenda. “La scena del ragazzone con le cuffie che si avvia solo verso l’autobus – scrive l’Annunziata – la conoscono a istinto tutte le madri del mondo, o dovrei dire tutti gli adulti. Parlo apposta non di calcio. Parlo di ragazzoni. Balotelli è chiaramente da anni a mio avviso il giovane più incasinato che io conosca. Un ragazzo con una storia difficile, che non sa in che pelle (letteralmente nel suo caso) e in che paese stare. Un bambino nero adottato, nato in Italia, che non ha trovato mai da noi ne’ una vera accettazione, ne’ una vera cittadinanza.”

“È così difficile da capire questo suo disagio? Solo chi non ha mai avuto a che fare con l’adozione in Italia, – prosegue il direttore di Huffington Post – nemmeno per sbaglio, può immaginarsi che la sua storia non sia emblematica non tanto del casino che è nella testa di Balotelli, bensì in quello che è nella mente di questa nostra nazione.”

Non è un tentativo, quello dell’Annunziata, di giustificare comportamenti negativi, ma un’analisi della realtà così come si muove intorno al campione bresciano. “Balotelli o è un fenomeno, un genio, un esempio, o è uno stronzo – osserva Annunziata. – Questa è la dinamica speciale cui è sottoposto da sempre. E che mi pare che in questa occasione della nazionale sia stata esasperata fino all’intollerabile.”

E conclude con un’amara conclusione sul trattamento riservato nel nostro Paese ai figli adottivi: “Ma questo è esattamente la ripetizione di quello che succede intorno ai ragazzini adottati, specie se di pelle nera – sì c’è anche questo aspetto – nei campi di gioco e nei banchi delle nostre scuole. Gli adottati, i diversi, la non-nostra-razza, il non-nostro-ceto sono in Italia – paese di buoni sentimenti ma non così buoni da dimenticare i propri spazi e i propri interessi – sono trattati così. C’è una durezza in questo trattamento che romperebbe i cuori di persone ben più forti di qualunque giovane. Balotelli ha sempre fatto stupidate, idiozie e sciocchezze. Ma non dimenticherò mai il giorno in cui dopo un gol meraviglioso, questo gigante nero corse a celebrare abbracciando una donna piccola, bianchissima e anziana – sua madre, una italiana.”

 

Fonte: Huffington Post