Marco Griffini: «Perché il Ministro della Famiglia deve essere uno di noi»

Uno dei temi che sta appassionando il dibattito all’interno del VII Incontro mondiale delle Famiglie riguarda la nomina di un Ministro della Famiglia proveniente dal mondo delle realtà associative familiari.

Ieri Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, ha replicato negativamente alla proposta di Ai.Bi. di presentare la candidatura di un Ministro della Famiglia scelto in seno al Forum stesso. Oggi Marco Griffini, presidente di Ai.Bi., specifica il senso politico della proposta.

«Quando le famiglie fondarono il Forum, l’intuizione e la tensione che le univa era quella di creare una rete che potesse divenire vero interlocutore delle istituzioni. L’obiettivo condiviso era creare anche in Italia una politica della famiglia, capace di leggerne e farne proprie le istanze. Nei fatti quindi il Forum è nato per fare politica affiancando gli interlocutori istituzionali.

Oggi dove sono però questi interlocutori? I partiti politici vanno dissolvendosi e i tecnici, che occupano le istituzioni con un impegno che non sta andando al dilà delle priorità di carattere macro-finanziario, non stanno dimostrando la dovuta competenza e sensibilità nei confronti delle politiche per la famiglia. Che fare, allora?

Al momento di accettare l’incarico alla guida del Paese, la risposta del presidente Monti e degli stessi ministri Fornero e Riccardi, sulle cui dichiarazioni abbiamo fatto partire questa discussione, è stata quella dell’assunzione di responsabilità politica in prima persona, accettata per senso del dovere nei confronti di un Paese esposto al rischio di default.

Per quale motivo il Forum delle Associazioni Familiari non dovrebbe invece sentire la chiamata all’impegno in prima persona? Perché dovrebbe esimersi da quest’appello ed essere da meno, negandosi, ancor peggio, alla richiesta di aiuto che giunge dalle famiglie stesse?

Il Forum è nato per fare politica, la sua destinazione è politica e dovrebbe sentirne la vocazione. A differenza da Mario Monti, Elsa Fornero e Andrea Riccardi, professionisti competenti in ben altri settori, che hanno fatto altro nella vita e volentieri avrebbero continuato a farlo, noi del Forum conosciamo e comprendiamo perfettamente i problemi delle famiglie perché da sempre ce ne occupiamo.

Quindi, se i tecnici hanno risposto alla chiamata per il bene del Paese, per quale motivo non dovremmo farlo noi? Esiste forse oggi in Italia un’altra realtà, capace meglio di noi di prendersi in carico con competenza, professionalità, rappresentatività, passione edentusiasmo il tema delle politiche per la famiglia? Chi altri se non il Forum potrebbe assumersi la sfida di ripensare la nostrasocietà – sfida peraltro ineludibile se si vuole uscire dalla crisi – rendendola finalmente a misura di famiglia?

Non ci stiamo inventando nulla: il nuovo modo di interpretare l’azione politica è già iniziato altrove. E il governo Monti, nel bene e nel male, ne è un chiaro esempio. Un esempio carico anche di valenze positive: quelle di una politica intesa come dovere non come eserciziodi potere, e come servizio alla collettività e ritorno alla competenza. Se entriamo in questa ottica, chi ha maggiore e migliore esperienza, chi si sente responsabile, chi ha dato di più e ha saputo costruire, chi conosce veramente i temi fondamentali non può starsene alla finestra a guardare.

Deve invece assumersi responsabilità in prima persona. E sul tema della famiglia e dei suoi problemi, chipiù del Forum può dire di saperci fare?

Non abbiamo altra scelta. Dobbiamo metterci in gioco per dare unasperanza all’Italia a partire dalle famiglie. Tocca a noi tracciare una strada per dire a tutti che la politica non è finita. Semplicemente occorre intraprendere un’altra via rispetto a quella percorsa fino a ieri dai partiti. L’alternativa alla politica tradizionale non può e non deve essere rappresentata esclusivamente da Grillo e seguaci.

Non si tratta quindi di chiedere posti di Governo, ma di metterci a disposizione del Governo, e, soprattutto, di tutte le famiglie d’Italia: il Ministro della Famiglia, di emanazione diretta del Forum, sarà il “servo dei servi”, la scelta più naturale, in quanto senza dubbio di gran lunga più competente e più preparato dei politici.

Se vogliamo passare dalle parole ai fatti, questo è il momento!».

Marco Griffini,
Presidente di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini