Abbandono e Adozione in finale al Premio Strega

Comunicata la cinquina dei finalisti per l’edizione 2023 del Premio Strega, il più importante riconoscimento letterario d’Italia. Tra loro anche il libro di Maria Grazia Calandrone Dove non mi hai portata, dedicato alla ricerca delle origini da parte di una figlia adottata

Il Premio Strega, arrivato quest’anno alla sua 77^ edizione, è il più importante riconoscimento letterario d’Italia, capace di conquistare le prime pagine dei giornali, le dirette televisive e di suscitare dibattiti e discussioni come raramente si vedono intorno ai libri.
È, dunque, sicuramente molto significativo che, nella cinquina finale che si giocherà il primo posto il prossimo 6 luglio, nella tradizionale cornice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma, ci sia anche Maria Grazia Calandrone, scrittrice, poetessa, conduttrice e, soprattutto, autrice del libro Dove non mi hai portata, che ruota intorno al tentativo di ricostruire la storia della mamma che la abbandonò quando aveva solo 8 mesi. Questo il brevissimo riassunto che ne fa il sito Einaudi, casa editrice del romanzo:
1965. Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo.
Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone. Decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato e amato. E indagando sul passato illumina di una luce nuova la sua vita.

I romanzi di Maria Grazia Calandrone dedicati al tema dell’adozione

Calandrone, dunque, torna a parlare della sua storia di bambina abbandonata e adottata, dopo quanto fatto nel sua precedente romanzo Splendi come vita (Ponte alle Grazie), dedicato, in quel caso, al suo rapporto con la madre adottiva.
Lo raccontava così la stessa autrice: “Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c’è una ferita primaria e la madre non crede più all’amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine”.
Dall’adozione all’abbandono, dunque, Mariza Grazia Calandrone ha trovato nel racconto dei temi legati all’adozione la sua piena maturità artistica. Significativo il fatto che questo sia un “approdo” e non un punto di partenza, come se l’autrice, dopo una carriera già importante e di successo soprattutto nel campo della poesia, si fosse sentita finalmente pronta per toccare quei punti salienti che sicuramente sono sempre stati alla base non tanto della sua attività professionale, quando della sua stessa vita.
Comunque andrà la votazione finale, l’ingresso nella cinquina del libro Dove non mi hai portata è sicuramente un’occasione per parlare di abbandono e adozione anche in contesti dove questi argomenti trovano spazio con maggiore difficoltà.
Questa la cinquina finale del LXXVII Premio Strega, con i relativi voti ottenuti finora.

Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli) – 217 voti
Ada D’Adamo, Come d’aria (Elliot) – 199 voti
Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi) – 183 voti
Andrea Canobbio, La traversata notturna (La nave di Teseo) – 175 voti
Romana Petri, Rubare la notte (Mondadori) – 167 voti