Marocco. Care leaver: come trasformare il dramma dell’abbandono in un futuro pieno di speranza?

Mourad, Amine, Rachid e Anouar: quattro ragazzi abbandonati e quattro storie di successo. Grazie al Sostegno a Distanza di Amici dei Bambini

In Marocco c’è un dramma nascosto. Il dramma dei care leaver. Si tratta di quei ragazzi che, nella loro vita, non hanno mai goduto del conforto di una famiglia. Per molti di questi giovani, ovviamente, finito il periodo di istituzionalizzazione, diventa difficile inserirsi in società e numerosi sono i problemi comportamentali e psicologici che devono affrontare, senza poter contare su nessuno se non loro stessi. Ai.Bi. – Amici dei Bambini sostiene, negli istituti con cui collabora in Marocco, l’accompagnamento degli adolescenti senza famiglia alla vita adulta e all’indipendenza. Si tratta di un percorso difficile, ostico, complicato. Che, però, a volte produce risultati entusiasmanti, consentendo a giovani in difficoltà di potersi creare un futuro che gli consenta di lasciarsi alle spalle definitivamente un passato difficile.

Marocco: quattro storie di care leaver cresciuti grazie ad Ai.Bi.

C’è, per esempio, la storia di Mourad, 23 anni, ospite del centro Rita Zniber di Meknes da quando ne aveva 10. Come molti ragazzi suoi coetanei, nonostante la maggiore età si è trovato in difficoltà a lasciare il centro e affrontare il mondo. Al centro infatti ha potuto trovare un contesto d’affetto e di cure, importante dato anche il suo problema di insufficienza cardiaca. Il centro l’ha potuto sostenere negli studi e dopo essersi diplomato in grafica, grazie allo sportello di assistenza del centro creato con il supporto di Ai.Bi., Mourad e altri due beneficiari si stanno ora mettendo in proprio, lanciando una loro piccola agenzia di comunicazione.

Amine, invece, è arrivato al centro DAO – Dar Al Atfal Al Ouafae di Fez nel 2007 all’età di sei anni e da allora vive insieme agli altri bambini. Da subito ha mostrato una predisposizione per le attività musicali e ha cominciato a partecipare agli atelier organizzati grazie al sostegno di Ai.Bi. Amine ha sempre amato la musica e, mentre seguiva i corsi di formazione professionale alberghiera, ha continuato a studiare si è formato all’autosviluppo attraverso gli ateliers di coaching e mentoring sostenuti da Ai.Bi. Oggi Amine ha 19 anni ed è membro della Al-Wafa Brass Band, dove suona strumenti musicali per il gruppo. Un’altra grande passione di Amine e di tanti ragazzi del centro è anche la lettura. Per questo ogni settimana gli educatori della DAO organizzano delle sessioni di lettura e una “Reading Challenge” dove ogni ragazzo legge dei testi e li discute con gli altri partecipanti con l’aiuto degli educatori. Uno degli obiettivi più importanti di questa attività è quello di motivare i ragazzi a leggere e a sviluppare le loro capacità intellettuali e culturali, ad acquisire competenze creative e linguistiche, a svuotare le emozioni, ad alleviare le tensioni e a stimolare la memoria. Tutte competenze che serviranno loro in futuro.

C’è poi la vicenda di Rachid, un ragazzo careleaver di 21 anni, arrivato al centro Sidi Bernoussi di Casablanca all’età di sei. Rachid ha sempre amato gli studi e infatti é riuscito a diplomarsi con una specializzazione in Scienze nel 2017. L’anno dopo si è iscritto all’Università di Casablanca, ma il bisogno di autonomizzarsi era troppo forte. Per questo ha deciso di cambiare percorso e oggi segue un corso di formazione professionale alberghiero e un corso di inglese. Tutto questo è stato possibile grazie al Sostegno a Distanza Ai.Bi.

Anouar, invece, è nato il 26 aprile 1995, preso in cura dalla Fondazione Rita Zniber fin dalla sua nascita nel centro di accoglienza Le Nid, situato al quinto piano dell’ospedale Mohamed V di Meknes fino al 2007, successivamente è stato trasferito per completare i suoi studi. Fin da subito Anouar ha dimostrato di essere portato per le attività artistiche, realizzando quadri e lavoretti molto belli. Gli operatori del centro, grazie al supporto di Ai.Bi. con il Sostegno a Distanza, hanno assecondato nel tempo questa abilità permettendogli di realizzare dipinti sempre più belli. Grazie al supporto ricevuto dagli operatori, Anouar è uno dei ragazzi che, una volta diventato adolescente, ha potuto autonomizzarsi e crearsi una carriera professionale. Infatti dopo aver conseguito il diploma di operatore di catering e fatto alcuni stage, ha potuto trovare lavoro nella città di Merzouga, vicino al deserto del Sahara.

Marocco. Il Sostegno a Distanza vitale per i care leaver

Il Sostegno a Distanza può dunque essere fondamentale per consentire a giovani come Mourad, Amine, Rachid e Anouar di costruirsi un futuro oltre l’istituto. Di potersi costruire, chissà, quella famiglia che a loro è stata negata. Per fare questo, tuttavia, Ai.Bi. – Amici dei Bambini ha bisogno del supporto fondamentale dei suoi sostenitori. Anche tu potresti cambiare la vita di un ragazzo senza famiglia e diventare, così, la sua “guida da lontano”. Pensaci.